La Nuova Sardegna

LA PRotesta DELLA PROVINCIA DI SASSARI

«Tagli anche al Patto di stabilità»

«Tagli anche al Patto di stabilità»

Alessandra Giudici chiede fondi per poter ancora garantire i servizi

14 ottobre 2014
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SASSARI. «La classe politica regionale ha deciso di abolire le Province, ma per non ammettere la propria incapacità a elaborare una seria riforma è passata alle vie di fatto, esautorando gli enti intermedi e mettendoli nelle condizioni di non poter assolvere le proprie funzioni: si cerca così di addebitargli la mancata erogazione di servizi essenziali per le comunità locali, per cui oggi non ci sono soldi». Il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, abbandona i tecnicismi che hanno caratterizzato il dibattito delle ultime settimane, tra integrazioni del fondo unico, spazi finanziari, vincoli del Patto di stabilità. E decide di «smascherare» quello vede come «un disegno politico per cui la giunta Pigliaru e l’attuale Consiglio vogliono far morire le Province prima di aver legiferato sulla riorganizzazione delle competenze che sin qui hanno svolto gli enti di governo territoriale». È una questione di soldi, innanzitutto, «perché ci hanno tagliato i trasferimenti del Fondo unico per 4,3 milioni e poi approveranno in consiglio un assestamento che ce ne restituirà solo una piccola parte», spiega, in sintonia con i pochi amministratori salvati dal commissariamento. Ma è anche una questione di rapporti istituzionali e di attenzione verso il territorio. «Con tutto quello che sta succedendo, con i lavoratori in cassa integrazione a zero ore e le scuole a rischio chiusura, la Regione continua a disattendere ogni impegno – attacca Giudici – Avevano detto che ci avrebbero convocato per cercare una soluzione congiunta, ma quelle dei rappresentanti della giunta Pigliaru si sono rivelate solo parole». Si lamenta a nome del territorio, il presidente, «anche se la cosa più sconcertante è che a volte viene da pensare che questo accanimento sia rivolto agli amministratori delle Province, come se avessero la colpa di restare ancora lì, a capo di enti che nella loro geografia istituzionale non esistono più», prosegue Giudici. E aggiunge poi: «Per rispettare i vincoli del Patto di stabilità a livello regionale, la giunta Pigliaru ci riduce gli spazi finanziari ai minimi termini, riconoscendoci solo 1,2 milioni a fronte di una richiesta di 15. Senza voler entrare in questioni di ragioneria, significa che la Regione sta chiedendo al sistema delle imprese, che hanno sempre più difficoltà a farsi pagare per i lavori pubblici, di sostentare la pubblica amministrazione». A questo punto, è la riflessione finale della presidente Giudici, «giunta e consiglio regionali devono avere almeno il coraggio di dirlo pubblicamente ai cittadini, che restano senza moltissimi servizi, e ai lavoratori, che rischiano il posto e che devono fare i conti con la cassa integrazione».

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