La Nuova Sardegna

Al posto del Piano casa ecco la Legge per l’edilizia

di Umberto Aime
Al posto del Piano casa ecco la Legge per l’edilizia

I proprietari avranno un limite massimo per gli ampliamenti: 90 metri cubi Case in campagna, nuove regole. Alberghi sul mare, no a posti letto “gonfiati”

11 ottobre 2014
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CAGLIARI. Non più quello che era, un brutale Piano casa, ma una nuova Legge per l’edilizia. Non è solo un gioco di parole, a cambiare è proprio la filosofia alla base del «bonus cemento». Dalla fine di novembre, se in consiglio regionale passerà la proposta della giunta, non ci sarà più la provvisorietà della proroghe, cinque dal 2009 in poi, ma «una legge trasparente e duratura nel tempo». Nel giorno della presentazione della Legge, a giurarlo sono stati in tre: il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu e il direttore generale dell’assessorato, Elisabetta Neroni, che oltre a essere la più giovane fra i super funzionari della Regione, si è dimostrata capace di rendere umani, comprensibili una valanga di numeri. L’hanno giurato sulla nuova Bibbia dell’edilizia, in cui hanno scritto, la sintesi è estrema: «Vogliamo salvaguardare l’ambiente, basta con il consumo del suolo. Vogliamo solo qualità. Non vogliamo altre costruzioni, meno che mai sulle coste, ma riqualificare l’esistente».

Nuova era. Le regole da oggi in poi (anzi, dal voto definitivo in poi) saranno certe, semplici e ideali per «permettere ai cittadini di beneficiare delle cubature extra, agli alberghi e alle altre strutture ricettive di migliorare i servizi senza però aumentare il numero delle stanze, alle imprese edili di riprendere a lavorare». Ognuno avrà il suo, secondo una delibera che oggi chiamare Piano casa sarebbe un’irriverenza, è molto di più, anche nella stesura finale è contenuta in soli undici articoli spalmati su ventiquattro pagine.

Le novità. Ad esempio permette la costruzione della famosa «stanza in più», compreso il bagnetto, ai proprietari di casa, ma fissa anche il limite dell’extra: fino a un massimo di 90 metri cubi, che possono salire a 120 in alcuni casi ben definiti. Poi permette anche ai proprietari di alberghi con vista sul mare, cioè nella fascia dei 300 metri dal mare, di «far crescere del 25 per cento la cubatura» ma solo «se il bonus sarà destinato ad allungare la stagione e non a gonfiare i posti letto». O ancora, permette agli agricoltori professionisti la casa a un passo dalla vigna, purché siano proprietari di almeno tre ettari nei comuni costieri e di due in quelli delle zone interne che poi scendono a uno se le amministrazioni si sono adeguate alle norme sulle zone agricole. Senza entrare nel dettaglio (per quello leggere i due articoli in basso) c’è molto altro nella Legge: i sottotetti potranno diventare stanze solo se avranno un’altezza minima di 2 metri e 70 centimetri nel punto più alto e di 1,20 in quello più basso. Mentre per garage e scantinati è vietata qualunque trasformazione: devono restare quello che sono, garage e e scantinati. Un’altra novità è la percentuale di errore che potrà esserci nei progetti: non più del due per cento proprio per evitare abusi legalizzati.

La scelta. È stata sintetizzata così da Pigliaru: «Abbiamo messo assieme la qualità paesaggistica, elemento fondamentale per vivere bene, e gli incentivi per l’edilizia, con un risultato finale importante e che dovrebbe soddisfare tutti». Scelta poi ancora più sviscerata dall’assessore Erriu, con una frase secca: «Abbiamo approvato una legge quadro e in cambio ci aspettiamodella buona edilizia». E anche Elisabetta Neroni ha detto la sua: «Semplicità nelle regole, ma regole certe». Gli speculatori sono avvertiti.

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