La Nuova Sardegna

Nozze gay, dai sindaci sardi bordate contro il ministro Alfano

di Pier Giorgio Pinna
Nozze gay, dai sindaci sardi bordate contro il ministro Alfano

Valanga di critiche all’ultimatum ai prefetti sulle nozze registrate dai comuni. Insorge il movimento omosessuale isolano: «Sono discriminazioni inaccettabili»

08 ottobre 2014
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SASSARI. Dall’isola non risparmiano bordate al ministro dell’Interno. Ma non tutti i sindaci sardi sono preparati a registrare nozze tra persone dello stesso sesso celebrate all’estero. Se c’è chi si dice pronto a farlo non appena ci sarà un via libera legislativo, altri sostengono che la questione è in realtà più complessa di quel che appare. E che prima di ogni altra cosa va colmato il vuoto normativo nazionale con un’analisi approfondita di tutti gli aspetti. Nell’isola, comunque, nessuno degli uffici di stato civile dei 377 comuni ha mai trascritto matrimoni di questo tipo, neppure per ordine di qualche magistrato.

Sassari. Uno dei più accesi nell’accusare Angelino Alfano è il sindaco Nicola Sanna, del Pd, lo stesso partito del quale il premier Renzi è leader. Da Palazzo Ducale, subito dopo aver concluso una riunione di giunta, il primo cittadino sassarese attacca senza mezzi termini: «Dal ministro arriva una dichiarazione ridicola. L’unica cosa su cui ha ragione, naturalmente, è dire che in Italia non abbiamo una legge per disciplinare la materia. Ma qui è il valore politico della posizione che va tenuto in considerazione. Questo è un problema che dev’essere affrontato e risolto». «Solo nel nostro Paese si sollevano obiezioni su uno degli elementi che caratterizzano la civiltà europea», sottolinea Sanna. Che ricorda: «Noi abbiamo già istituito il registro delle unioni di fatto: una buona pratica che però non ha valore legale. Ma se affrontando queste situazioni lo stesso Papa ha detto “Chi siamo noi per giudicare?” è chiaro che sortite come quelle di Alfano sono intollerabili». «E le sue dichiarazioni confermano che questo non è un governo di centrosinistra, ma una coalizione d’emergenza nella quale persino un ministro come lui può rammentare al premier che il centrodestra ha linee diverse su questi temi».

Riunione dell’Anci. Stamane alle 10,30 nella sala convegni vicina al Nuraghe Losa, ad Abbasanta, ci sarà un’assemblea dell’Associazione dei comuni sardi. È convocata su altri temi. Ma non è escluso che dall’incontro possa scaturire qualche ordine del giorno su un nodo insoluto come questo.

Cagliari. «Con tutti i problemi che ha l'Italia – dichiara il sindaco Massimo Zedda, di Sel, attraverso l’ufficio stampa – è alquanto strano che il ministro Alfano trovi il tempo per eliminare i diritti invece di pensare a come ridurre le tasse. Pensi ad altro, ad esempio a come far evitare al Paese nuove censure e nuove sanzioni economiche in tema di diritti da parte dell'Europa».

Olbia. Il primo cittadino Gianni Giovanelli si dice critico nei confronti di Alfano e favorevole “a titolo personale” alla registrazione delle nozze gay celebrate all’estero. Dopo aver rammentato come il Comune abbia di recente istituito anche il registro delle coppie di fatto, il sindaco ha spiegato «di voler comunque verificare collegialmente l’intero argomento in una riunione di coalizione, perché gli elementi da valutare sono certamente articolati».

Alghero. «Prima di tutto bisogna eliminare il vuoto normativo – commenta il sindaco Mario Bruno, anche lui ieri sera impegnato in riunioni politiche – E comunque non mi pare che il metodo migliore per affrontare casi del genere sia affidare la decisione a ogni singolo Comune. Detto questo, l’intervento di Alfano è quantomeno fuori luogo».

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