La Nuova Sardegna

Cedeva il figlio 13enne agli amici, nove anni di carcere

di Giampero Cocco
Cedeva il figlio 13enne agli amici, nove anni di carcere

Gallura, condanna senza attenuanti per un uomo di 62 anni che avrebbe favorito gli abusi sessuali sul ragazzino

03 ottobre 2014
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TEMPIO. Per diversi mesi aveva consentito ad alcuni vecchi conoscenti di abusare del figlio di 13 anni, dopo averlo fatto ubriacare di birra. Ieri il padre degenere, un uomo di 62 anni originario di un paesino della Gallura, è stato condannato a nove anni di reclusione, senza alcuna attenuante, dai giudici del tribunale di Tempio.

La tristissima e inqualificabile storia di abusi sessuali su minori risale alla fine del 2002, quando gli assistenti sociali di un piccolo centro gallurese segnalarono alla procura della Repubblica il raccapricciante racconto che un ragazzino aveva fatto loro per giustificare le lunghe assenze da scuola. L’adolescente, che sino a quel momento viveva in una catapecchia con il genitore separato, venne affidato a un centro di assistenza dove venne seguito da psichiatri, psicologi e assistenti sociali, mentre le indagini dei carabinieri portarono all’individuazione di due persone ritenute, per il loro stato mentale, incapaci di intendere e di volere.

Restava in piedi l’accusa di abusi sessuali continuati nei confronti del padre il quale, in tutti questi anni, non si è mai presentato davanti ai giudici. I quali, di volta in volta, dovevano nominare un nuovo legale al quale notificare gli atti. Ieri l’udienza finale, portata avanti dal collegio giudicante che ha dato la parola all’accusa, rappresentata dal pm Angelo Beccu che non ha esitato a chiedere la pena di nove anni di reclusione per l’orco, mentre il difensore d’ufficio, l’avvocato Luca Montella, nel chiedere una sostanziale riduzione della pena, ha parlato di incongruenze nella ricostruzione, dopo tanto tempo, di una vicenda che tutti, la vittima per prima, avrebbero voluto dimenticare.

Il caso venne alla luce nel settembre del 2002, dodici anni fa, quando la vittima di quegli aberranti abusi aveva appena compiuto 13 anni. Il ragazzino veniva “affidato” dal padre a due vecchi compagni di lavoro i quali, per poter vincere le resistenze del ragazzino, gli offrivano diversi bicchieri di birra prima di allungare le mani su di lui.

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