La Nuova Sardegna

i livelli delle prestazioni erogate nell’isola

Sconti per i redditi bassi e maggiorazioni per i fuori corso

Sconti per i redditi bassi e maggiorazioni per i fuori corso

SASSARI. Le università oggi si presentano sempre più come fabbriche dell’istruzione, dell’aggiornamento, della preparazione professionale. Così il discorso delle spese da parte dei “fruitori” di...

01 ottobre 2014
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SASSARI. Le università oggi si presentano sempre più come fabbriche dell’istruzione, dell’aggiornamento, della preparazione professionale. Così il discorso delle spese da parte dei “fruitori” di diversi servizi non è limitato alle imposte: si estende fino ad abbracciare campi diversi. Qualche esempio delle “prestazioni” e delle “tariffe” nei due atenei dell’isola consente di capire meglio questo mondo da tempo in profonda trasformazione. Per comprendere il quale varrà comunque la pena di cominciare sempre dal pacchetto-tasse.

A Cagliari per uno studente al 2° anno fuori corso l’importo mimino è di 285 euro, il massimo di 3.262. Per uno al 3° anno fuori corso, o più, si va da 305 euro a 10 volte tanto. A fronte di queste maggiorazioni per chi non è in regola con i tempi, sono fissate riduzioni in altri casi. Riguardano studenti a tempo parziale (-10%), oppure che ogni anno hanno almeno 50 Crediti formativi universitari (-10%) o i fuori corso che comunque superano la soglia di un certo numero di Cfu o di esami. Per quest’anno, sempre a Cagliari, a seconda del dipartimento nel quale si studia c’è solo una minima variazione nelle tasse sul “contributo di facoltà”: l’importo minimo di 43 euro è previsto per Scienze economiche, giuridiche e politiche, il massimo - 153 euro - per Medicina.

Sia a Sassari sia Cagliari il calcolo delle imposte è in funzione dell’Iseeu, parametro fiscale che oltre al reddito familiare dichiarato si allarga a indicatori diversi, compresi quelli immobiliari e patrimoniali in genere.

Significativa poi, a Cagliari, l’entità di altre cifre. 50 euro (come a Sassari e dappertutto in Italia) il costo per partecipare ai Tirocini formativi per l'abilitazione all'insegnamento, ma 2.500 euro quello per la frequenza. Corsi di specializzazione: se l’importo non è deciso dal Miur, la spesa per prendere parte al test d’accesso è di 22 euro, come per i corsi di laurea. Quella annuale per la frequenza delle Scuole varia da 1.615 euro per la professione legale, a 955 euro per le specializzazioni mediche, sino a 861 euro per i Beni archeologici.Ulteriori informazioni sono disponibili su internet cliccando sul link www.unica.it e nel sito del ministero http://statistica.miur.it/.

Ecco invece la situazione su una serie di servizi forniti dell’ateneo di Sassari (www.uniss.it, di particolare interesse il Manifesto generale degli studi, oltre alla Normativa generale in materia di tasse).

Contributo per gli esami di Stato: 180 euro per i medici, 150 euro per le altre categorie. A proposito di questa specifica “voce” comunque l’ateneo turritano sostiene di spendere molto di più di ciò che incassa. E questo perché esistono disposizioni ministeriali secondo le quali le commissioni devono essere sempre formate da docenti e professionisti, naturalmente tutti da retribuire ti.

D’altronde, viene ancora sottolineato a Sassari come a Cagliari, «avere la possibilità di sostenere esami del genere in Sardegna permette ai candidati di risparmiare sui costi di una eventuale trasferta -viaggi, hotel, pasti e così via - per ottenere l’abilitazione in altre regioni italiane». «A ben vedere, quindi, nessuna stangata, piuttosto un servizio che l’università rende alla città e all’intera regione», dicono a Sassari, non dimenticando di far notare che chi sostiene l’esame di Stato non è più uno studente. Sempre da Sassari, un’ultima notizia sui tributi da versare per le scuole di specializzazione mediche. Sono pari a 848,78 euro all’anno. Così suddivisi: prima rata 529 euro (tassa di iscrizione 319,56, imposta di bollo 16, contributo di laboratorio 193), seconda rata: 319 euro.

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