La Nuova Sardegna

E il bilancio arriverà prestissimo in aula

E il bilancio arriverà prestissimo in aula

L’esame della commissione in tempi record. Ma dominano ancora le polemiche sui contenziosi

25 settembre 2014
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CAGLIARI. L’assestamento di bilancio arriverà presto in aula. È l’impegno preso ieri dal presidente della commissione Programmazione, Franco Sabatini, mentre l’opposizione chiedeva tempo per poter esaminare nel dettaglio gli articoli della legge.

Il programma della commissione è ambizioso: «Entro l’anno approveremo, oltre all’assestamento di bilancio, il piano regionale di sviluppo e la prossima manovra finanziaria», annuncia Sabatini. Nel primo articolo della manovra sarà recepito il decreto legislativo sulla contabilità armonizzata, che prevede il pareggio di bilancio, secondo l’accordo siglato a Roma con il governo dal presidente Pigliaru». L’assestamento interviene sui conti del bilancio regionale dopo i primi sei mesi di legislatura. Complessivamente la necessità di reperire nuove risorse ammonta a 205 milioni di euro. Ma ieri la riunione della commissione ha visto il centrodestra polemizzare con la giunta dopo l’annuncio dell’assessore Paci sull’intenzione della Regione di non ritirare i ricorsi contro lo Stato. «Basta con inutili giri di parole: la giunta proseguirà i ricorsi promossi nella precedente legislatura e difenderà la Sardegna dagli ulteriori scippi del governo Renzi oppure no»? Hanno chiesto Ugo Cappellacci e Alessandra Zedda, ex presidente ed ex assessore della precedente giunta. «Prima l'assessore annuncia che la giunta non ha ritirato i ricorsi, poi mentre parla a Cagliari una nota stampa lo dà presente a Roma al fianco di Pigliaru e infine un ultimo comunicato smentisce il ritiro dei ricorsi. In serrata Paci ha spiegato il «mistero» della doppia presenza: «L'incontro per l'apertura della trattativa col ministero si è tenuto il giorno prima a Roma, ma è stato riferito dopo per rispetto istituzionale». Nel merito, Paci ha precisato che la giunta si riserva di ritirare i ricorsi alla Consulta contenuti nell’accordo di luglio, cioè quelli sul patto di stabilità e sugli accantonamenti, mentre i ricorsi relativi a temi ancora aperti, come riserve erariali ed entrate, saranno eventualmente ritirati solo dopo la conclusione positiva di questa lunga trattativa». Di «confusione» dell'esecutivo parla Marco Tedde (Forza Italia): «Per quanto i professori si sforzino di nascondere la realtà dietro un linguaggio elitario, la dura realtà è che ci saranno meno soldi per le famiglie, per gli agricoltori, per i pastori, per le imprese». All'attacco il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. «Di punto in bianco – dice – si scopre che le intenzioni vere della giunta sono di scegliere quali ricorsi tenere in piedi e quali no».

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