La Nuova Sardegna

Speleologo muore dopo volo di 20 metri

di Kety Sanna
Speleologo muore dopo volo di 20 metri

Luigi Mereu, nuorese di 32 anni, è scivolato in una gola a “Su Bentu” Le gravissime ferite riportate nella caduta non gli hanno dato scampo

20 settembre 2014
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INVIATA A OLIENA. L'esperienza di anni in grotta non è bastata a salvargli la vita. Giovedì notte, Luigi Mereu, nuorese di 32 anni è scivolato all'interno della gola di Sa oche ’e su Bentu, nella Valle di Lanaittu, facendo un volo di circa venti metri. Violento l'impatto con il terreno. Gravissime le ferite riportate che non gli hanno dato scampo. Le condizioni del giovane sono apparse da subito disperate. Due amici di cordata del gruppo Grotte di Nuoro si sono precipitati in suo aiuto mentre gli altri sono usciti dalla grotta per dare l'allarme. Erano da poco passate le 22.30 quando alla centrale del 118 è arrivata una telefonata di richiesta d'aiuto: uno speleologo era scivolato mentre procedeva verso l'interno della grotta insieme ad altri compagni. L'incidente è avvenuto a circa 700 metri dall'ingresso. Luigi Mereu ha perso la presa sulla roccia, precipitando nel vuoto. Ancora non si conosce la dinamica della tragedia.

«Una fatalità» hanno sottolineato i compagni del gruppo, perché la vittima oltre ad essere appassionato speleologo era molto preparato tanto che, da poco, era riuscito a diventare volontario del Soccorso Alpino. All’origine dell’incidente, forse proprio l’eccessiva sicurezza di sé, in una grotta attraversata decine di volte. Oppure anche una semplice distrazione potrebbe aver fatto sì che il giovane, nonostante fosse imbragato, non abbia fatto in tempo ad effettuare il tipico passaggio e agganciare i moschettoni (le longe) al punto di ancoraggio, evitando così la caduta. Ieri, però, qualcuno diceva pure che, proprio in quel tratto, non ci sono i cavi dove “allongiarsi”. «È stato un attimo – hanno raccontato gli amici che erano prima e dopo di lui durante il percorso – abbiamo sentito un urlo e i rumori sordi del corpo che, scivolando verso il basso, colpiva la parete. Poi più nulla». Quando il giovane è stato raggiunto dagli amici era ancora vivo. «Gli siamo stati accanto – hanno aggiunto in lacrime – e abbiamo atteso l’arrivo dei medici». L'allarme è scattato immediatamente. Una squadra di primo soccorso di tecnici del Corpo nazionale Sass ha raggiunto l'infortunato. Tra essi un medico che ha attivato le procedure di medicalizzazione. Ma malgrado l'intervento tempestivo, il giovane è deceduto per le gravissime lesioni riportate durante la caduta. Nel frattempo gli amici del Gruppo Grotte sono stati fatti uscire all'esterno mentre nelle sale di Su Bentu una squadra di tecnici attrezzisti, specializzati in tecniche di recupero, rientrava in grotta per predisporre gli ancoraggi al fine di consentire il trasporto in barella della salma. I compagni, distrutti dal dolore, hanno trascorso tutta la notte all'ingresso della gola, quasi a voler vegliare sull'amico che ormai non c'era più. Ieri mattina erano sempre lì, ai piedi della maestosa parete di granito del Corrasi che sovrasta il rifugio di Sa Oche. Volti affaticati, occhi gonfi e nessuna voglia di parlare. Tra loro solo abbracci e poi, silenzio profondo. Sembrava di essere dentro un film muto, con decine di persone che si muovevano, ma senza far rumore. Corpi piegati sulle panchine, tra gli alberi del boschetto, sembravano essere inanimati. Gli sguardi persi nel vuoto. Mentre le ore, nella valle di Lanaittu, venivano scandite dalle notizie che arrivavano dalla sala del Soccorso alpino. Con una speciale linea telefonica, infatti, è stato creato un contatto fra l'interno della grotta e la direzione delle operazioni, stabilitasi in un campo base realizzato proprio nel rifugio a valle da dove veniva coordinato l'intervento. Solo alle 15.30 la salma di Luigi Mereu è stata portata all’esterno. L’ultimo abbraccio dei familiari e poi il doloroso ritorno a casa. Per l'ultima volta.

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