La Nuova Sardegna

Campus e Salis, un duo di alta classe

di Pasquale Porcu
Campus e Salis, un duo di alta classe

A Sassari la cantante e il pianista protagonisti di un riuscitissimo jazz live

20 settembre 2014
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SASSARI. Filomena Campus e Antonello Salis: che spettacolo. Li abbiamo visti insieme l'altra sera al Teatro Civico per il secondo appuntamento del cartellone "Voci di donna" organizzato per il decimo anno successivo dalla cooperativa Teatro e/o Musica con la direzione artistica di Stefano Mancini.

Spettacolo difficile ma straordinariamente interessante e stimolante. Tanto che il pubblico (che ha riempito la platea e buona parte dei palchi) è rimasto inchiodato alle poltrone fino alla fine del concerto. Il clou della serata è stata l'interpretazione di uno storico brano scritto nel 1966 per la cantante Cathy Barberian , "Stripsody", una composizione fondata sulle onomatopee dei fumetti: Gulp, Sob, Crash, Dlin Dlin, Slurp, Crunch e via fumettando. Suoni trascritti in una sorta di pentagramma simile a quelli dei bambini. Composizione che potrebbe apparire come un facile divertissment, ma che scarica sulle spalle dell'interprete il peso di una elaborazione canora complessa e insidiosa. E Filomena Campus, con la complicità di Antonello Salis, è riuscita, dalla trama larga dei Gulp e Splash a ricostruire un tessuto sonoro raffinato e coerente, a tratti dolce e talvolta effervescente e perfino esplosivo. Una interpretazione molto apprezzata dal pubblico anche se molti non si attendevano che nella serata ci fosse spazio per un brano di musica contemporanea. Ma d'altronde, oggi in Europa, che cosa è il jazz se non quel crogiuolo in cui convivono e si fondono spunti che prevengono dalla elaborazione della musica afroamericana con quelli che provengono dalla accademia colta europea fino a suggestioni di derivazione etnica e popolare? E in un tale ambito, ormai, naviga Antonello Salis che subisce il fascino dei grandi pianisti creativi neroamericani (Cecil Taylor, in primis) mentre Filomena Campus sembra più coinvolta nelle esperienza della musica radicale inglese il cui verbo assoluto si chiama "Improvvisazione". E in questo terreno Filomena si muove a proprio agio, con leggerezza e maestria. Entro questi confini sono nate le interpretazioni offerte dal duo Campus-Salis, l'altra sera al teatro Civico. Antonello che spinge il pianoforte nelle vertiginose vette delle sonorità ricavata dall'uso percussivo delle corde dello strumento o della fisarmonica. Filomena che usa la voce come uno strumento musicale in perfetta sintonia col pianista. Una dozzina, in tutto, i brani proposti tra composizioni di Salis, l'omaggio a Franca Rame (su testo di Stefano Benni) o al brasiliano Egberto Gismonti. Il risultato è stato di grande livello musicale e culturale che ha meritato i calorosi applausi del pubblico,

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