La Nuova Sardegna

Lo Stato taglia le risorse: in Sardegna Oristano è la più colpita

di Alessandro Pirina
Lo Stato taglia le risorse: in Sardegna Oristano è la più colpita

Sassari al ventiduesimo posto e Cagliari al trentaduesimo nell’elenco dei comuni italiani assoggettati alla spending review

16 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La spending review è costata ai Comuni italiani più di 18 miliardi di euro. In quattro anni i sindaci, tra manovre e decreti, hanno dovuto fare i conti con trasferimenti statali sempre più modesti, trovandosi costretti a fare i salti mortali per garantire i servizi essenziali ai cittadini o, nel peggiore dei casi, ad aumentare le imposte comunali. Una serie senza fine di tagli che, in alcuni casi, è arrivata a ridurre le risorse del 70 per cento. A guidare la classifica, frutto di un calcolo effettuato dal Centro studi sintesi sulle ultime quattro manovre del governo e pubblicata sul Sole 24 Ore, è Lodi, con tagli pari a 6,3 milioni di euro, ovvero il 72 per cento in meno rispetto a quanto avuto nel 2010. Oristano nella top 20.

Tra le città sarde il primo gradino del podio lo occupa Oristano, 12esima a livello nazionale, che in quattro anni ha visto ridursi i trasferimenti statali del 59 per cento, per un totale di 4,6 milioni. Casse vuote anche a Sassari, al 22esimo posto, che ha ricevuto 18,2 milioni in meno, pari a una riduzione del 55 per cento, e a Cagliari, 32esima, che ha dovuto fare meno di 26,7 milioni, che equivalgono a un meno 53 per cento. Gli effetti della spending review si sono sentiti meno, ma solo un po', a Nuoro, dove il taglio di 4,9 milioni ha comportato una riduzione del 45 per cento delle risorse, un punto al di sotto della media nazionale. Tra i nuovi (e futuri ex) capoluoghi gli effetti più pesanti delle manovre del governo si sono sentiti a Tempio (meno 59 per cento di trasferimenti), Sanluri (meno 53), Lanusei (meno 52) e Carbonia (meno 51). Nord e sud. In base a questi dati, dunque, si può notare come la spending review non abbia prodotto i suoi effetti in maniera uniforme in tutta la penisola. Anzi.

Se a Lodi, ma anche a Brescia, i tagli superano il 70 per cento, a Caserta non vanno oltre il 19. In generale, l’intervento dei ministri dell'Economia che si sono avvicendati in via XX Settembre è stato più pesante al Nord, con le eccezioni di Lecce e Oristano, uniche città del Mezzogiorno nella top 20, mentre è stata molto più soft nel Sud, se si esclude l'89esimo posto di Ferrara. I tagli pro capite. La revisione della spesa pubblica, dunque, ha avuto un costo differente da comune a comune. Si va dai 730 euro pro capite di Ceresole Reale, in provincia di Torino, agli appena 12,6 di Arsita, in Abruzzo. In Sardegna il comune che ha subito di più la spending review è stato Stintino, 29esimo a livello nazionale, dove quattro anni di tagli sono costati 296,8 euro a ogni residente. Molto pesanti anche gli effetti a Sarroch (255,2 euro a cittadino). Tra le province il prezzo più alto lo ha pagato la Gallura, dove in ben 5 comuni - Aglientu, Palau, Trinità, Golfo Aranci e San Teodoro - la politica dei tagli è costata più di 200 euro a residente.

Come pure, nel Sassarese, a Monteleone Roccadoria. Tra le città capoluogo guida la classifica Cagliari con un taglio pro capite di 178,5 euro, seguita da Oristano (147 euro), Sassari (144,9), Olbia (144,6), Carbonia (143,9). E poi Tortolì (130,3), Iglesias (127,6), Lanusei (126,1), Tempio (122,2), Nuoro (116,1). Fanalini di coda Villacidro e Sanluri, a quota 107 euro.

Tra i comuni in cui i tagli sono stati meno duri Soleminis, in provincia di Cagliari, appena 26,7 euro a cittadino.

In Primo Piano
Cronaca

Incidente sul lavoro a Dorgali: operaio ferito al volto dopo un’esplosione, trasportato a Sassari con l’elisoccorso

Le nostre iniziative