La Nuova Sardegna

La giunta batte cassa: servono subito 205 milioni

di Alfredo Franchini
La giunta batte cassa: servono subito 205 milioni

L’esecutivo ha cominciato la discussione sul riassestamento del bilancio Tra le urgenze i debiti della sanità e le risorse per il fondo per gli enti locali

13 settembre 2014
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CAGLIARI. La Regione batte cassa: sono passati sei mesi dall’insediamento della nuova giunta e urge una correzione dei conti. Ci sono da coprire i debiti pregressi della sanità e ci sono da salvaguardare le esigenze dei sindaci. L’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, ha calcolato che si debbano reperire nuove risorse per 205 milioni di euro. Più che di spending review si tratta di raschiare laddove è possibile. Così il disegno di legge della giunta aggiorna l’ammontare delle entrate per effetto di un maggiore accantonamento delle quote di compartecipazione ai tributi erariali che è stata stabilito da un decreto dello scorso aprile (poco meno di 34 milioni). È previsto il parziale definanziamento di spese che tanto non possono essere attuate quest’anno per via del Patto di stabilità.

Comuni.Il Fondo unico per gli enti locali è incrementato di 35 milioni, come era stato previsto dall’accordo con l’Anci e con il Consiglio delle autonomie locali. Questi soldi saranno ripartiti tra Comuni e province secondo i criteri consolidati. Ma ieri è stato affrontato il capitolo, doloroso, delle perenzioni, cioè dei mancati pagamenti da parte della pubblica amministrazione alle imprese.

Debiti commerciali. Questo Fondo, destinato alla riassegnazione di somme perenti, (cioè i debiti) prevede un aumento di 33 milioni di euro. La nuova dotazione - è stato deciso - dovrà essere destinata al pagamento del debito commerciale diretto dall’amministrazione regionale fino alla sua totale copertura.

Asl. Un fondo per gli ammortamenti «non sterilizzati» delle Aziende sanitaria prevede lo stanziamento di 103 milioni, una cifra necessaria per assicurare la liquidità al servizio sanitario regionale, per quanto riguarda in particolare il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti certi ed esigibili, maturati negli ultimi due anni.

Carbosulcis. La manovra predisposta dall’esecutivo contempla il «crollo» della Carbosulcis; la Regione dovrà intervenire con un incremento di spesa che, per Carbosulcis, è stato quantificato in 12,5 milioni di euro. Perché? L’incremento si è reso ineluttabile in quanto lo stanziamento nel bilancio di previsione garantiva la copertura dei costi relativi alle attività di messa in sicurezza e custodia unicamente per il primo semestre di questo anno. Questo perché in questo periodo era attesa la conclusione del processo di notifica all’Unione europea del piano di chiusura della miniera.

Cualbu. Era attesa la copertura finanziaria per il pagamento degli 84 milioni a favore della Coimpresa (Cualbu) per il caso Tuvixeddu. In questa manovra gli 84 milioni non ci sono ma è stato deciso che saranno previsto con un’ordinanza del presidente che troverà le risorse nel conto residui.

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