La Nuova Sardegna

Le banche: nuovo credito sull’onda del +10% di export

di Pier Giorgio Pinna
Le banche: nuovo credito sull’onda del +10% di export

Il manager Cuccurese spiega come saranno riposizionate le linee finanziarie Mutui e prestiti cuciti sulla misura delle aziende. Gli impegni della Regione

07 settembre 2014
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INVIATO A BANARI. La boccata d’ossigeno l’ha annunciata la Regione venerdì sera sulla scia del +10% nell’export di prodotti agroalimentari sardi durante i primi 6 mesi dell’anno: «A giorni firmeremo l’intesa con le banche per nuovi prestiti e mutui personalizzati». Ieri mattina Giuseppe Cuccurese ha ripetuto questa frase magica che di fatto equivale a dare più credito alle imprese. «Grazie alle garanzie che fornirà la Sfirs è un impegno da me assunto sotto il duplice cappello di presidente dell’Abi Sardegna e direttore generale del Banco», ha tenuto a precisare al seminario di Banari sulle prospettive per i contadini e i pastori dell’isola.

Assicurazioni. Insomma, come hanno sottolineato in parecchi, «un percorso di sistema virtuoso». «Gli operatori potevano già contare su contratti di rete e filiere d’impresa – ha spiegato Cuccurese - Ma negli ultimi anni le regole del gioco sono cambiate profondamente. Le garanzie ipotecarie sugli immobili non bastano più. Contano i flussi di ripagamento: ossia la dimostrazione di come s’intenda restituire i soldi attraverso un piano aziendale pluriennale». «Con l’intesa raggiunta alla Regione siamo adesso nelle condizioni di ristrutturare parte dei debiti in agricoltura e nell’allevamento – ha precisato – Per esempio, si potranno riposizionare i fidi di campagna pregressi, magari a 5 anni». «I soldi ci sono e stavolta abbiamo preso il toro per la corna – ha sottolineato in definitiva – Bisognerà tuttavia che ci siano tracciabilità assoluta e certezze sulla durata delle differenti “campagne”: così le ristrutturazioni saranno fatte in corsa. E per il micro-credito potremo certamente andare avanti con i prestiti personalizzati».

Sviluppi. Sollevati dai passi avanti e dall’aver saputo che i nuovi crediti saranno confezionati sempre più sulla misura delle imprese, gli operatori intervenuti alla due-giorni di Banari non si sono così tirati indietro nell’affrontare altri temi: dallo spopolamento delle zone interne alla cattiva burocrazia. Tutto in un batti e ribatti snello, aperto, dinamico. Che ha visto in primo piano Coldiretti e rappresentanti della maggioranza di governo alla Regione, come l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu e il presidente della commissione attività produttive, Luigi Lotto, entrambi del Pd.

Attese. Saluti del sindaco di Banari, Giampiero Cordedda, e dell’industriale caseario Giommaria Pinna, a nome della Fondazione Logudoro. Poi, il dibattito, moderato dal giornalista Pasquale Porcu. Pietro Esposito, segretario regionale della Camera di commercio sassarese, ha ricordato come dalle 33mila aziende sul territorio sardo ci si attenda capacità diverse dal passato. «È sulla base delle idee e dell’innovazione che abbiamo distribuito un milione e mezzo di piccoli finanziamenti, voucher a zero burocrazia», ha chiosato.

Scenari. «Ma dobbiamo migliorare le condizioni operative per le imprese, come abbiamo fatto con la legge che tutela la bio-diversità – ha sostenuto Lotto – E come potremo fare ancora estirpando la peste africana e valorizzando la razza suina sarda, individuando una produzione di pecorino fresco uguale per tutti e con un unico marchio, creando altre precise certificazioni sull’onda dell’agnello Ipg».

Interventi. Interessante il decalogo delle soluzioni proposte da Erriu. «Useremo 1,3 miliardi di fondi europei per lo sviluppo e le infrastrutture, allo scopo di tutelare i diritti degli imprenditori in un settore per il quale stiamo definendo anche il piano paesaggistico delle zone interne», ha rimarcato l’assessore. Per poi concludere con l’elenco di altri interventi possibili: dalla riappropriazione delle terre gravate dalle servitù militari a un migliore impiego dei 240mila ettari dell’Ente foreste.

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