La Nuova Sardegna

porto cervo

Allarme sullo yacht, la giovane dell’Est è stata denunciata

di Giampiero Cocco

PORTO CERVO. La bufala del Tatoosh, il mega yacht di Paul Allen, 61 anni, socio fondatore con Bill Gates della Microsoft, un panfilo che da anni viene noleggiato da una compagnia charter è stata l’ult...

01 settembre 2014
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PORTO CERVO. La bufala del Tatoosh, il mega yacht di Paul Allen, 61 anni, socio fondatore con Bill Gates della Microsoft, un panfilo che da anni viene noleggiato da una compagnia charter è stata l’ultima fiammata di una estate senza batticuore.

Il fantasioso racconto della ragazza venuta dall’Est che, alle 4 del mattino di sabato, ha denunciato d’essere state minacciata con una pistola da due individui che si trovavano, in qualità di ospiti, a bordo del panfilo, si è sciolto come un gelato al sole, mentre deve essere ancora chiarito il motivo della sua presenza a bordo.

La ragazza dell’Est rischia una incriminazione per procurato allarme e simulazione di reato, contestazioni che le sono state mosse nel rapporto che i carabinieri di Porto Cervo hanno trasmesso, per competenza, alla procura della Repubblica di Tempio.

Nel frattempo a favore degli uomini d’affari che hanno noleggiato quattro delle 20 suite della superbarca del patron di Microsoft (600mila euro per una settimana di crociera nel Mediterraneo, tra le Baleari, Corsica e Sardegna), parla il gestore del più esclusivo dei ritrovi del nord est dell’isola, il Phi Beach di Baja Sardinia, Luciano Guidi. «Conosco queste persone da diverso tempo in quanto frequentatori abituali del nostro resorts, e posso assicurare che si tratta di veri gentleman, altro che banditi che minacciano i loro ospiti con le pistole».

Il caso, comunque, appare chiuso. I carabinieri della stazione di Porto Cervo e i colleghi del nucleo investigativo di Olbia, dopo l’allarmante richiesta di soccorso giunta nel cuore della notte, hanno individuato il panfilo tramite il Vts (il vessel traffic service della Guardia Costiera) e, dopo averlo sorvolato con un elicottero e affiancato con una motovedetta, hanno imposto al comandante di fare rotta per l’attracco di Porto Cervo. Dove i militari, una volta saliti a bordo, si sono assicurati che non vi erano armi.

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