La Nuova Sardegna

Dalla Maddalena le armi per la guerriglia in Medioriente

di Giampiero Cocco
Dalla Maddalena le armi per la guerriglia in Medioriente

La visita del ministro della Difesa Pinotti organizzata all'oscuro delle autorità regionali è stato un sopralluogo propedeutico alla relazione al parlamento dove in questi giorni si decide dell'invio di armi ai Curdi

19 agosto 2014
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LA MADDALENA. La lista della spesa, nel blindatissimo arsenale bellico che è il deposito costiero nelle viscere granitiche dell’isola di Santo Stefano, l’aveva in mano, ieri pomeriggio, il capo di Mari Nord Tirreno, l’ammiraglio di squadra Andrea Toscano. Il quale, con il pari grado e Capo di stato maggiore della marina militare italiana, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ha fatto da cicerone al ministro della difesa Roberta Pinotti accompagnandola nella «visita riservata» agli oltre sei chilometri di gallerie-polveriera dove sono custodite le armi convenzionali italiane e il contenuto degli oltre 200 container di armamenti vari, sequestrati nel canale di Otranto, nel lontano 1994, ai trafficanti russi che le volevano vendere ai belligeranti nel conflitto della ex Jugoslavia. Armi e missili di ogni genere che – com’è già accaduto per lo stock di cinque container inviato dal governo Berlusconi ai ribelli libici durante la primavera araba che abbattè il regime di Muammar Gheddafi – potrebbero prendere il volo verso l’aeroporto di Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, dopo essere state imbarcate su due aerei dell’aeronautica militare C-130J, velivoli che stanno già facendo la spola tra l’Italia e Il Kurdistan trasportando materiale umanitario, medicinali e generi di prima necessità. «Sulle armi da inviare ai Curdi sarà il parlamento a decidere – ha detto ieri pomeriggio il ministro della difesa Roberta Pinotti alla Maddalena, dove era appena rientrata dalla visita lampo alla polveriera di Santo Stefano – e soltanto in quella sede saranno prese le decisioni finali».

Ma per decidere in materia è indispensabile la informativa del ministro della difesa (ecco il motivo della visita lampo di ieri pomeriggio nei bunker sotterranei di Santo Stefano), in programma alle camere per mercoledì alle 12.30, e quindi dare la scontata luce verde (con buona pace per Antonio Razzi, il mitico senatore di Forza Italia che non potrà partecipare al voto in quanto impegnato, in Spagna, a festeggiare l’87 compleanno della suocera) in tempi strettissimi al ponte aereo tra l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda ed Erbil, in Kurdistan, per fornire di armi i guerriglieri peshmerga in Iraq. Un aiuto di tipo militare già approvato dall’Unione Europea che ha dato il via libera all’Italia, con grande soddisfazione di Matteo Renzi che avrebbe avuto la dritta di disfarsi delle armi sequestrate al petroliere moscovita Alexander Zukhov (nipote del mitico Georgji Zuchov, il generale dell’Armata Rossa che salvò Stalingrado. Il petroliere venne prosciolto dal traffico d’armi dal tribunale di Torino) direttamente da Silvio Berlusconi, che ben conosce quanto viene custodito nella santabarbara di Santo Stefano.

La parola d’ordine governativa è «fare presto», comunque entro questa settimana. Pena l’ulteriore aggravarsi della persecuzione da parte delle milizie jihadiste nei confronti delle popolazioni curde e yazida, che stanno subendo una vera e propria persecuzione. Dopo l'informativa, in programma mercoledì di fronte alle Commissioni Esteri e Difesa delle Camere da parte del ministro degli Esteri Federica Mogherini e del ministro della Difesa Roberta Pinotti, il ponte aereo dovrebbe avviarsi in tempi strettissimi e non si esclude che il primo aereo C-130J carico di armamenti destinato ai combattenti curdi possa arrivare a destinazione – sottolineano fonti qualificate – entro 2 o 3 giorni. La fattibilità del piano è stata studiata a tavolino dai due ammiragli che, nell’operazione, dovrebbero necessariamente coinvolgere i l’Esercito, con l’invio alla Maddalena di due elicotteri bipala CH47 per il trasporto da Santo Stefano a Olbia–Costa Smeralda, trasferimento che potrebbe avvenire anche via mare, anche se questa opzione comporterebbe tempi operativimolto più lunghi. In studio anche un “piano B” che prevede l’utilizzo dell’aeroporto militare di Pratica di Mare come base di partenza per il Kurdistan.

a necessità di far presto è una delle molle che hanno spinto il ministro Roberta Pinotti a lasciare la sua famiglia (marito e due figlie) in vacanza in una località dell’isola per tuffarsi un una intensa giornata di visite guidate cominciate nei poligoni militari di Teulada e il Salto di Quirra, oltre ad altre servitù militari. Che, ha precisato il ministro «ho voluto personalmente visitare per rendermi conto, anche dall’alto, di quali siano le criticità e le problematiche che le servitù arrechino alla popolazione sarda. Il Governo sta per intraprendere decisioni molto importanti su questo fronte, decisioni che verranno rese note nei prossimi giorni. Era indispensabile, in vista di tali iniziative, che il ministro della difesa effettuasse queste visite riservate nelle strutture militari».

Tanto riservate da portarsi dietro i cameraman della Rai. Nel frattempo dal Cima (Centro interforze di munizionamento avanzato) di Aulla (La Spezia) dal quale dipende il desposito costiero di Santo Stefano, si stanno predisponendo i programmi logistici per il trasferimento della armi, che dovrebbero riguardare, in particolar modo, armamento individuale (fucili mitragliatori Ak 47 Kalashnikov ), sistemi missilistici Fagot (arma controcarro sovietica), lanciarazzi Rpg e la protezione individuale come elmetti in Kevlar e giubbotti antiproiettile, oltre a visori notturni e razzi terra aria filoguidati. Tutto armamento compatibile con il munizionamento sovietico di cui i combattenti peshmerga curdi sono equipaggiate nella lotta contro i miliziani dell’Isis, lo stato islamico che sta mettendo a ferro e a fuoco il Kurdistan massacrando migliaia di civili e infierendo in modo atroce contro le minoranze cristiane e Yazidi.

Le armi servono per bloccare questo massacro, ma alla fine chi andrà a recuperarle. Togliendole dalle mani degli insorti? ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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