La Nuova Sardegna

Bonifiche militari, tutti contro il ministro

Bonifiche militari, tutti contro il ministro

Galletti parla di semplificazione, gli ambientalisti replicano duri e la Regione dice: «Partita aperta»

17 agosto 2014
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CAGLIARI. Il ministro dell’Ambiente, voleva tranquillizzare tutti sulle bonifiche nelle basi militari e ci ha provato: «Con il decreto Competitività, abbiamo semplificato le procedure. Quello che prima era impossibile, d’ora in poi sarà una certezza anche se abbiamo sollevato i livelli d’inquinamento nei poligoni alle aree industriali». A Ferragosto, con la sua missione alla Capitaneria di porto cagliaritana, il ministro Gian Luca Galletti si è impegnato a spegnere le polemiche di questi giorni, non c’è riuscito. In diretta è stato contestato dal movimento Piazzale Trento, che l’ha accolto con fischi e slogan: «Calpestate ancora la nostra terra. L’avete distrutta con le bombe, e volete continuare a bombardarla». Poi dal web è arrivato l’attacco del Gruppo d’intervento giuridico: «Con una decisione oscena, il Governo ha cancellato quello che finora era un diritto sacrosanto ed europeo: chi inquina, paga» e per questo ricorrerà a Bruxelles. Poche ore dopo Galletti ha incassato anche la promessa di denuncia – omissione d’atti d’ufficio – dal deputato Mauro Pili (Unidos), «per quella che è una protezione spudorata degli inquinatori di Stato, perché è allucinante sostenere che in quelle aree comunque i militari continueranno a fare quello che vogliono: bombardavano, bombardano e bombarderanno ancora». Invitata dal parlamentare a ricorrere subito alla Corte costituzionale contro il decreto, sarà tra l’altro questo il primo passo dell’associazione «Sardegna 6», la Regione parla di «partita ancora aperta col Governo in cui faremo sentire la nostra voce, perché comunque le bonifiche dovranno esserci». A dirlo è l’assessore del’Ambiente, Donatella Spano: «La nostra strategia – precisa – sarà trovare presto, insieme ai parlamentari sardi, le giuste soluzioni alle diverse istanze e possiamo riuscirci quando nei prossimi mesi sarà presentato in Aula il decreto Ambiente. In quell’occasione, attraverso chi ci rappresenta in Parlamento, presenteremo gli emendamenti necessari». Secondo l’assessore, del decreto Competitività va preso quanto c’è di buono: «L’azzeramento della burocrazia che finora ha bloccato gli interventi», ma «bisogna lavorare ancora sulle tabelle con cui è stata tracciata di fatto una differenza anche all’interno delle stesse aree militari. Il nostro obiettivo è far abrogare tutto quanto può solo mettere in dubbio la necessità delle bonifiche». Per il ministro «la norma ha risolto un problema e non l’ ha complicato»: è proprio così? «L’importante – è la risposta dell’assessore Spano – che alla Regione sia riconosciuto il diritto di vigilare sui progetti di bonifica proposti e noni faremo con la nostra agenzia, l’Arpas. E se non saremmo soddisfatti , pretenderemo che gli interventi siano eseguiti di nuovo. Ripeto, la partita è ancora aperta e faremo di tutto per cancellare quello che non ci piace del decreto Competitività». (ua)

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