La Nuova Sardegna

INVIATO A BORTIGIADAS. Storie di donne e banditi a Time in jazz. Sono Maria Francesca, Colomba Pacinotti, Anna Maria della casata Castelli e altre ancora cantate da Ghjuvan Camellu Nicolai, bandito in Corsica, al volgere dell'Ottocento. Versi scritti alla macchia, nel maquis attorno ad Ajaccio e forse persino qui, da qualche parte in terra di Gallura dove il paesaggio aspro, fatto di sugheri e granito spesso accoglieva i fuggiaschi dell'isola gemella. Rime di un giovane diventato bandito per onore. Uccise l'omicida del fratello e, come racconta un "lamento" popolare, divenne bandito "nel fiore della giovinezza, perchè un destino maledetto colpì mio fratello". Racconti riscoperti e cantati dalle voci polifoniche di A Cumpagnia. Vicende sfocate nel tempo, lontane e misteriose che ieri mattina, sui colli sopra Bortigiadas, con il sole allo zenith, sono state cucite dalla musica del formidabile Bargajazz ensemble, elegante contrappunto armonico alle voci dei tre cantori. Le avvolge dentro una altalenante melodia, rispettando le pause e i silenzi, ne colora le tensioni sostenendo le architetture vocali con una solida orchestrazione dei fiati e una metronomica sezione ritmica.

Colonna sonora che, come spesso accade a Time in jazz, costruisce intime relazioni con le location prescelte, favorendo l'ascolto o, come in questo caso, esaltando le sensazioni di racconto dei musicisti. Una radura dai pini altissimi, il profumo degli aghi calpestati dai duecento e più spettatori qui arrampicatisi, davanti a un'umile chiesetta costruita da piccoli blocchi granitici e deicata alla Santissima Trinità.

Sono storie di un tempo perduto da seguire anche con il cuore per quel giovane che finirà tradito e ucciso a 25 anni, diventato poi, come spesso accade, una piccola leggenda. E i suoi versi finiti in quegli stornelli cantati da Jerome Casalonga, Laurent e Francois Philippe Barbolosi, diventano un pezzo conturbante di una partitura che evoca un po' le onde del mare (e guarda caso "Sonata di mare" si intitola questo progetto transfrontaliero) e che si avvale di una musica melodica e delicata che non impedisce, anzi suggerisce, soli jazz di autentica bellezza. A cominciare dal trombettista, special guest Marco Tamburini e il formidabile Nico Gori al sax alto e al clarinetto, e via via gli altri del Bargajazz ensemble: Rossano Emili al baritono, Alessandro Rizzardi al tenore, Roberto Rossi al trombone, Andrea Guzzoletti alla tromba, Stefano Onorati al pianoforte, Paolo Chetti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria.

Time in jazz, archiviato ieri notte il concerto di Mulatu Astatke e, qualche ora prima a Sant'Antonio di Gallura, il solo del pianista Omar Sosa e più tardi quello dei Seven Steps al Laber aprirà oggi alle 11 la sua quinta giornata nella chiesa di Santa Vittoria a Telti con il trio Three Lowe Colours guidato da Marco Tamburini, uno dei migliori trombettisti d'Italia coadiuvato da Stefano Onorati al piano e Stefano Paolini alla batteria. Un altro trombettista, Luca Aquino assieme alla fisarmonicista Carmine Ioanna alle 18 nella chiesa di San Pietro a Tempio presenterà il suo progetto "aQustico" materiale di un disco pubblicato tre anni fa dall'etichetta di Paolo Fresu, Tuk music.

Doppio appuntamento, dalle 21.30, domani in piazza del Popolo dove ad aprire sarà una delle formazioni del patron del festival, la trascinante band tutta d'ottoni Brass Bang! Che oltre Fresu allinea sul palco: Steven Bernstein, altro trombettista, di New York, il grombonista Gianluca petrella e il basso tuba Marcus Rojas. A seguire e chiudere la giornata sarà il pianista cubano Omar Sosa che incontra i ritmi e le danze della compagnia di tip tap Urban Tap diretta da Jean De Boysson.