La Nuova Sardegna

«Spesso statistiche come quelle presentate dal Sole 24 Ore sono inattendibili, agli effetti pratici del tutto slegate dalla realtà concreta». Il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Sassari, Piero Scudino, è convinto che l’analisi dei contesti di riferimento generale possa aiutare a farsi un’idea della situazione ma entro limiti precisi, circostanziati. «Altrimenti con queste elaborazioni basate su macro-tabelle e grafici super estesi si va a finire come con i polli di Trilussa: c’è chi ne mangia 4 e chi nessuno – spiega – Voglio dire che le statistiche di carattere così complessivo possono valere come elemento meramente indicativo. Ma se invece si pensa di prenderle per oro colato si rischia come sempre di fare una caccia alle streghe».

Situazione che, a detta dello specialista, va osservata con particolare attenzione in regioni come la Sardegna. Isola dilaniata da una crisi cominciata prima del 2008 e in atto ancora oggi con fattori recessivi più pesanti che altrove. «Ma voglio chiarire ancora meglio il concetto – aggiunge Scudino – Una cosa è lo strumento di monitoraggio sociale in astratto, un’altra cosa è partire da questo sistema per scandagliare poi i casi singoli. Un regime di analisi che può portare a a impossibilità di adempiere alle richieste di pagamento». E in chiusura puntualizza con un esempio: «Chi di noi oggi sarebbe in grado di giustificare com eha speso 370 euro prelevati al bancomat nel maggio 2009? Qualcuno ha conservato scontrini o ticket? Ecco, però: partendo da quei dati gli si potrebbe chiedere di farlo. E tutto questo porterebbe a risultati altamente pericolosi. Di più: come dimostrano le insolvenze rispetto alle richieste di Equitalia si rischia di creare l’effetto opposto a quello desiderato, cioè recuperare l’evasione fiscale». (pgp)