La Nuova Sardegna

Il talento di Elina Duni e l’arte di Time in jazz

di Walter Porcedda
 Il talento di Elina Duni e l’arte di Time in jazz

Oggi concerti a Loiri Porto San Paolo, Mores e Ittireddu

10 agosto 2014
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BERCHIDDA. Nuovi talenti a Time in Jazz: Quello da scoprire assolutamente nella seconda giornata del festival diretto da Paolo Fresu è questa sera alle 18 nello stagno di Porto Taverna a Loiri Porto San Paolo. Qui è di scena la bella e brava Elina Duni, cantante jazz di sicura carriera. Di origine albanese, Duni ha lasciato il suo paese all’età di dieci anni per stabilirsi in Svizzera dove giovanissima studia canto e pianoforte classico fino ad incontrare il jazz. Ma è l’attenzione nei confronti della musica tradizionale del suo paese d’origine che ha attratto fortemente questa cantante dotata di interessanti doti vocali. In quella direzione inizia a scavare alla ricerca di musiche e melodie dimenticate e cancellate dal regime di Henver Hoxa che sul passato aveva fatto tabula rasa. Dopo due album, “Baresha” e “Lume” incisi nel 2008 e nel 2010, ecco il recente approdo alla prestigiosa etichetta Ecm per la quale ha registrato l’intrigante album “Matane Malit” (Al di là delle due montagne). Disco ancor più di svolta dove l’elemento balcanico è il filo rosso dell’ispirazione di una interessante operazione di rilettura delle radici per questa cantante innamorata di Miles Davis, Coltrane, Billie Holiday e Shirley Horn.

Roots e raffinati accenti jazz che Elina Duni riproporrà dal vivo anche in questo live assieme al suo quartetto composto da Colin Vallo al pianoforte, Bjorn Meyer al contrabbasso e Norbert Pfammatter alla batteria. Ma come vuole la tradizione di questo festival, oggi si inizierà al mattino. Alle 11 nella chiesa campestre di Santa Lucia a Mores per il secondo appuntamento – dopo quello riservato ai passeggeri della nave tra Livorno e Golfo Aranci di ieri – con lo scrittore Erri De Luca e il pianista Ezio Bosso ai quali stavolta si aggiungerà anche il direttore del festival stesso, Paolo Fresu. Si partirà da una poesia di De Luca, “Elogio dei piedi” assolutamente calzante con il tema di questa edizione, cioè appunto i piedi.

Ed è ancora il pianista Ezio Bosso il protagonista del live serale alle ore 21,30 al Vulcano di Ittireddu dove con il suo trio, con Giacomo Agazzini al violino e Claudia Ravetto al violoncello presenterà il concerto originale “Con i piedi per terra e gli occhi nel cielo. Another Day”. Questo il titolo del live, anche questo assolutamente in linea con il tema di Time in jazz. Titolo dedicato allo scorrere del tempo.

Ma, come di consueto non c’è solo la musica. Proprio domani alle ore 18 si aprono al Centro Laber (cioè l’ex caseificio di Berchidda) le mostre curate dal Pav, ossia Progetto Arti Visive curate in tandem da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Sono quattro mostre con le opere di quaranta artisti tutti in relazione al tema del festival. Sono i video di “Stazione eretta”, “Scrumbled we” viaggio nella rete, “Mi tentano paesaggi, senza alcuna idea da movimento” e “Contretemps” con opere di Francesco Arena, Franco B, Filippo Berta, Maria Magdalena Campos-Pons, Cristian Chironi, Emilio Fantin, Regina José Galindo, Luigi Y Luca, Pinuccia Marras, Cristina Montagnani, Davide Monteleone, Bill Owens, Nero Project, Leonardo Pivi, Danilo Sini, Sandy Skoglund, Maurizio Taioli, Lucia Veronesi, Yevgeny Yufit.

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