La Nuova Sardegna

«Non possiamo dare risposte ai cittadini»

«Non possiamo dare risposte ai cittadini»

Il dramma degli enti locali alle prese con tagli e casse vuote. Zedda attacca il governo sulla scuola

08 agosto 2014
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ABBASANTA. All'inizio qualche sindaco aveva anche pensato di restituire la fascia tricolore. Un gesto estremo per denunciare l'impossibilità di andare avanti, di riuscire a guidare le loro comunità. Alla fine, però, nessuno se l’è tolta di dosso, tutti se le sono tenuta stretta, ma senza arretrare di un millimetro dalle loro posizioni. Ieri ad Abbasanta non esistevano bandiere, partiti, colori. O meglio per tutti i primi cittadini dell’isola - più di 200, un record per una riunione dell’Anci - i colori erano solo quelli della fascia che portavano indosso. «L’accordo va firmato perché il malato è grave – ha affermato Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas –, ma forse nella giunta c’è ancora chi non ha chiaro cosa sono i comuni. Non sono il luogo delle clientele, non sono portatori di interessi, ma di democrazia». «Ci vuole molto coraggio a essere sindaci oggi – ha aggiunto Barbara Pusceddu, al timone del comune di Sinnai –. È una delusione continua perché non possiamo dare risposte ai tanti cittadini che bussano ai nostri uffici». «Oggi la gente è disperata – ha rincarato la dose Antonio Satta, primo cittadino di Padru –, ma noi abbiamo tutti le mani legate. La Regione deve prendere atto che se esiste è perché ci sono i territori». Gerardo Casciu, da Uras, grida la sua disperazione di sindaco di una paese distrutto dall’alluvione. «È da novembre che scrivo a Stato e Regione, ma senza avere mai risposte. E nel frattempo ogni volta che cade una goccia d’acqua ho il telefono intasato dai miei concittadini terrorizzati che la tragedia possa ripetersi». L’alluvione è stata anche al centro dell’intervento di Giuseppe Fasolino, di Golfo Aranci. «Tutte le responsabilità sono in capo a noi. Pensiamo solo al peso della fascia dei sindaci di Olbia e Arzachena, che dopo quello che hanno subito il 18 novembre ora hanno anche ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio». Durissimo anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che non ha risparmiato critiche al governo Renzi. «Per le scuole della Sardegna ha elargito 43 milioni di euro. Il solo comune di Cagliari per elementari e medie ne ha stanziato 20. C’è qualcosa che non va nello Stato. Quanto alla giunta Pigliaru non ha colpe sulla situazione attuale, ma ha il compito di fornire soluzioni a noi tutti». Presente ad Abbasanta anche il sindaco di Sassari, Nicola Sanna. E poi quelli di Tempio, Oristano, Lanusei, Arzachena, Sedilo, Osilo, Usassai, La Maddalena. Da Roma, dove era impegnata alla Camera, ha inviato la sua solidarietà ai colleghi anche la depuata Romina Mura, sindaco di Sadali. Alla fine dell’incontro l’assemblea ha dato all’unanimità a Scano e Casti il mandato di concludere l’accordo da 200 milioni di euro. In serata poi ne sono arrivati altri 100 dall’assessore Erriu. «Solo un tentativo di ottenere il consenso dei sindaci», attaccano i Riformatori. (al.pi.)

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