La Nuova Sardegna

Keller, concessa un’altra speranza

di Luciano Onnis

Il Tribunale ha autorizzato l’amministrazione straordinaria per trenta giorni

07 agosto 2014
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VILLACIDRO. La Keller è per il momento salva, ma i suoi 450 dipendenti (di 287 a Villacidro, gli altri a Carini, in Sicilia) rimangono giuridicamente licenziati. Una doccia fredda dopo l’entusiasmo che si era diffuso ieri intorno a mezzogiorno quando è arrivata la notizia, diffusa con un tam-tam fra gli operai, che i giudici della sezione fallimenti del tribunale di Cagliari avevano autorizzato l’amministrazione straordinaria dell’azienda in liquidazione per un periodo di trenta giorni, nominando anche un commissario straordinario l’avvocato Nicola Maione, uno dei nominativi della triade segnalata dal ministero dello Sviluppo economico al collegio giudicante che ne aveva fatto richiesta. Le maestranze, per le quali è stato confermato il licenziamento a far data da ieri, saranno eventualmente riassunte quando l’azienda dovesse essere venduta e riavviata l’attività produttiva. L’alternativa sarebbe stata il fallimento senza più alcuna chance di evitare questa disastrosa debacle industriale e sociale. L’ennesimo tracollo nel settore dell’industria in Sardegna, ma soprattutto per il territorio del Villacidrese, dove la Keller è rimasta l’unica grande fabbrica sopravvissuta al processo di desertificazione in atto negli ultimi venti anni. Così invece si potrà procedere sulla strada di un salvataggio dell’azienda attraverso l’amministrazione straordinaria, cosa già avvenuta 21 anni fa quando la Keller rischiò il fallimento per una dissennata gestione dell’allora proprietà (la famiglia siciliana Salatiello) e venne salvata dal commissario straordinario Maria Martellini nominato dall’allora ministero dell’Industria. Fu trovata una nuova proprietà e con essa si aprì un nuovo capitolo durato fino a cinque anni fa quando l’azienda si è trovata nuovamente in difficoltà per mancanza di liquidità. Lavori e sindacati ostentano fiducia che il miracolo possa ripetersi come nel 1995, ripartendo dall’amministrazione straordinaria che segnò la svolta positiva. Cosa hanno deciso, in sintesi, i giudici della sezione fallimenti? Accogliendo l’istanza di quattro rappresentanti sindacali, nonchè dipendenti Keller (Marco Angioni, Gianluigi Marchionni, Mauro Branca e Mauro Nonnis), presentata attraverso il loro rappresentante legale Giovanni Dore, il collegio giudicante ha stabilito di avviare una fase di pre amministrazione straordinaria per valutare al termine dei trenta giorni concessi al commissario nominato (avvocato Maione) se esistono fondati elementi per la procedura di amministrazione straordinaria vera e propria, che avrà una durata di 12 mesi più eventuali altri 6 necessari. Dovrà altresì verificare se le manifestazioni di interesse per l’acquisto del ramo aziendale pervenute al commissario sociale Marco Serpi da parte della spagnola Talgo, dell’indiana Titagarh e dell’italiana Wegh Spa sono concrete e ricevibili. Scompare invece la Skoda, che non ha presentato manifestazione di interesse in via ufficiale. Di fatto il commissario Maione dovrà dire ai giudici se è concedibile l’amministrazione straordinaria in applicazione della legge “Prodi bis” per le grandi aziende in crisi che hanno prospettive di rilancio. La relazione negativa dei tre commissari giudiziali sulla sussistenza dei requisiti di legge per il ricorso all’amministrazione straordinaria, ribadita poi in udienza dal pubblico ministero Diana Lecca, è stata in questa fase sovvertita dal verdetto. Ma la decisione presa dai giudici sarebbe “un atto dovuto” che niente cambia, nella sostanza, sulla negatività del parere tecnico dei tre commissari giudiziali. Tuttavia il momentaneo scampato pericolo è stato una iniezione di fiducia per i sindacati e i lavoratori, che questa mattina si riuniranno in assemblea. Gianluigi Marchionni, segretario territoriale della Fiom la mette in termini calcistici: «Abbiamo pareggiato una partita che sembrava persa – dice - adesso andiamo ai tempi supplementari».

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