La Nuova Sardegna

Porto Cervo, il gestore del Pepero sparisce nel nulla

Porto Cervo, il gestore del Pepero sparisce nel nulla

Porto Cervo, Max Vella si è reso irreperibile da due giorni lasciando alla discoteca debiti per 200mila euro tra fornitori e dipendenti non pagati

06 agosto 2014
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OLBIA. Clamoroso a Porto Cervo. Il Pepero, una delle discoteche più famose, fra le mete preferite dai nottambuli della Costa, è chiusa da due giorni. E probabilmente, a meno di miracoli, lo sarà per il resto di questa stagione. Il gestore del locale, Max Vella, è sparito da 48 ore. Dopo che il gestore si è reso irrintracciabile, nel locale sono arrivate le forze dell’ordine. Due notti fa la guardia di finanza ha iniziato il suo lavoro che è proseguito per tutta la giornata di ieri insieme alla polizia. Vella è stato denunciato anche da diversi dipendenti del locale ai quali, secondo le accuse, non avrebbe corrisposto gli stipendi. Problemi ci sarebbero anche per i fornitori e per le banche che hanno finanziato l’imprenditore reduce da esperienze manageriale a Ibiza e Forte dei marmi e che avrebbe, stando ai si dice, lasciato una stecca che supera i 200mila euro. Gianni Principessa, storico proprietario del club del Piccolo Pevero, che da qualche anno, per seguire meglio i suoi impegni a Roma dove dirige il famoso teatro Salone Margherita, dava in gestione il Pepero.

«Così è avvenuto anche quest’anno – dice al telefono dalla capitale Principessa –. Purtroppo stavolta ho fatto le cose in fretta, perché inizialmente dovevo affittare il locale a Jean-Roch, mio grande amico, per la sua Vip Room. Poi invece è saltato tutto intorno a marzo aprile. Lui è andato a Poltu Quatu, dove l’offerta era più vantaggiosa, e io ho cercato qualcun altro. Alla fine è arrivato Vella, che ha mostrato, soprattutto grazie all’apertura di credito delle banche e alle sue precedenti esperienze, di poter gestire il locale». Ma le cose non sono piaciute quasi da subito a Principesssa. «Già da giugno avevo qualche sospetto. Poi la settimana scorsa il patatrack: due assegni scoperti. A quel punto ho fatto scrivere dall’avvocato per chiedere la rescissione del contratto. Evidentemente lui si è spaventato e due giorni fa ha mollato tutto».

Principessa sottolinea di essersi mosso con decisione «soprattutto per salvaguardare i dipendenti, gente che lavora con me da anni. Sono una quindicina, mentre altri, che aveva preso lui, sono scappati già in precedenza». E ora? Principessa pensa a una soluzione in extremis. «Devo consultarmi bene con i miei avvocati. Se ci sono spazi consentiti dalla legge, beh, a quel punto posso pensare di aprire sino alla fine del mese. Per salvare la stagione, ma anche il buon nome del Pepero». (en.g.)

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