La Nuova Sardegna

Dal fango alla speranza: un dvd per ricordare l’alluvione

di Giacomo Mameli
Dal fango alla speranza: un dvd per ricordare l’alluvione

Presentato alla Vigne Surrau il progetto #18undici

25 luglio 2014
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ARZACHENA. Il ciclone Cleopatra, che nello scorso autunno aveva scatenato l'apocalisse tra Gallura e Campidano con 18 vittime inghittotite da turbini di acqua e fango, si sta abbattendo - in piena estate - sullo Stato e sulla Regione perché dopo otto mesi «nulla hanno finora fatto per rimediare ai disastri». È stato un implacabile coro di accuse il processo che mercoledì sera si è celebrato in diretta Rai dalle Vigne Surrau di Arzachena dove è stato presentato il dvd #18undici, "Dal fango alla speranza", reportage collettivo di giornalisti di diverse testate e salutato dall'intervento, dagli studi di Al Jazeera di Londra, di Barbara Serra. È emerso il volto utile del giornalismo d'inchiesta, senza guerra fra testate, il primato della verità per ricordare, poco incline all'incenso. Il sindaco di Uras Gerardo Casciu: «Le istituzioni non le abbiamo proprio viste». Gianni Giovannelli (Olbia) ha rincarato la dose: «Centinaia di cittadini vivono ancora fuori casa in un degrado umiliante»). Né sono stati teneri Giuseppe Ciccolini (Bitti), Pietro Paolo Piras (Terralba), Alberto Ragnedda (Arzachena). La Regione, rappresentata dall'assessore all'Ambiente Donatella Spano, è riuscita appena a balbettare pochi verbi al futuro mentre i conduttori della serata, il giornalista di Rai3 Paolo Piras con Nicola Pinna de La Stampa e Stefania Pinna di Sky Tg24, invocavano invano un «test di credibilità». Il tutto – con la diretta di Paolo Mastino per il Tg3 – davanti all'arcivescovo di Tempio Sebastiano Sanguinetti, al rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino, al prefetto di Oristano Vincenzo de Vivo, ufficiali di carabinieri, finanza, polizia, Brigata Sassari e il delegato della Caritas Marco Lai.

Il dvd verrà presentato in molte piazze sarde per la raccolta fondi a favore delle popolazioni alluvionate. Va apprezzato il lavoro gratuito di giornalisti, fotografi, grafici, musicisti che hanno dato un contributo di concretezza in quest'estate delle frivolezze. Il giornalista Giorgio Pisano, nella brochure, rimarca «il lavoro svolto da cronisti abituati a riferire la realtà senza cadere nel melodramma» con documenti «lontani dai plastici dell'orrore allestititi negli studi tv o dal chiacchericcio dei talk show da mercato del pesce». Un esame di coscienza da fare oggi «per non lasciare che la memoria se ne disfi asfissiata dai problemi della vita quotidiana».

Un altro aspetto, per dare un segno di speranza. Le spese per il Dvd sono state sostenute dalle Vigne Surrau che stanno diventando – rara avis – mecenati d'arte. L'amministratore delegato, Tino Demuro, 63 anni, dice che «economia e cultura devono incontrarsi più spesso». In tempi di crisi vanno bene i fondamentali aziendali: 50 ettari di vigneti (70 per cento a vermentino, 30 per cento cannonau), 300 mila bottiglie, il 40 per cento destinato all'estero (America, Russia, Regno Unito ed Europa). Tutto nel segno «della qualità al massimo livello».

Ed ecco Demuro investire «i pochi utili» in cultura. Dieci anni fa – sempre in un'impresa vitivinicola – gli Argiolas di Serdiana avevano affidato «etichette d'arte» a Maria Lai, Pinuccio Sciola, Antonello Ottonello, Gianfranco Pntus e Primo Pantoli. Oggi Surrau dà più di un esempio: una borsa di studio (5 mila euro) per la rassegna “Mento Trentuno” (sei fotografi giovani con l'obiettivo da Lula ad Armungia). Ha promosso, con la regia di Tore Ligios, Surrau Photo Win 2010 con la Sardegna in ribalta internazionale. Ha sponsorizzato un reportage fra i 50 sindaci di 50 paesi sardi con meno di seicento abitanti. Il 9 agosto allestirà un'asta di foto a Bitti a favore del Comune. Verranno vendute le stampe più significative scattate da reporter giunti da mezzo mondo. Sì, un esempio virtuoso nella «Sardegna delle eccezioni».

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