La Nuova Sardegna

Fumo invade l’aereo: paura al decollo

di Giampaolo Meloni
Fumo invade l’aereo: paura al decollo

Sull’Olbia-Linate nube bianca riempie il corridoio: panico ma nessun ferito I 165 passeggeri sono stati fatti scendere e imbarcati su un altro velivolo

15 luglio 2014
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OLBIA. Spavento tra i passeggeri del volo 1205 dell’Md82 di Meridiana in partenza alle 18 dall’aeroporto Olbia Costa Smeralda e diretto a Milano Linate, per una nube di fumo che ha riempito improvvisamente l’aereo. Pochi minuti di paura ma tanto sangue freddo e prontezza di riflessi hanno evitato che la situazione precipitasse in scene di panico e in un incidente ben più complesso da gestire. Tra gli imbarcati anche alcuni minorenni. Lo scalo è stato chiuso precauzionalmente per mezzora, poi tutto è tornato alla normalità e i 165 passeggeri hanno potuto così lasciare l’area partenze e salire sul volo Meridiana sostitutivo previsto alle 20.15.

L’incidente è stato generato da una perdita nella condotta dell’olio utilizzato nella meccanica dell’impianto di condizionamento, in prossimità della cabina di pilotaggio. Il surriscaldamento ha provocato un fumo nero e intenso avvertito subito dal comandante del velivolo, che è così riuscito a bloccare l’aereo prima che il corridoio venisse invaso del tutto.

L’emergenza. I passeggeri, quasi tutti sardi, si erano sistemati da pochi minuti e le manovre per il decollo erano cominciate. L’Md82, costruito nell’84, è una versione leggermente aggiornata in alcuni aspetti tecnici rispetto al più noto MD80, i controlli di routine e gli strumenti di bordo non avevano rivelato inconvenienti. Dalla torre di controllo, tutto ok. In perfetto orario il comandante ha quindi avviato i motori e iniziato la manovra di rullaggio.

Ma l’allarme è scattato dopo i primi duecento metri di percorrenza sulla bretella che immette nella pista di decollo. La penetrazione del fumo nella cabina è stata rapida, la nube si è estesa nel corridoio, ma altrettanto tempestiva è stata la reazione del comandante pilota Fabio Flenda, giovane ma di grande esperienza («tra i nostri senjor più affidabili», è la definizione che ne ha dato la Compagnia aerea). In un istante si è reso conto che qualcosa non andava negli impianti di aerazione, ha subito segnalato il guasto tecnico alla centrale operativa e fermato l’aeromobile prima di entrare nella pista di decollo. In quel momento sono scattate le operazioni precauzionali di sicurezza nell’aeroporto: l’arrivo dei soccorsi (118, vigili del fuoco, polizia, carabinieri) è stato immediato.

Sangue freddo. Individuato e circoscritto il guasto con l’intervento diretto dei tecnici, per i passeggeri non ci sono stati problemi. Nessuno ha fatto ricorso ai respiratori o ai salvagente. Lo spavento di chi è stato prima di altri investito da fumo, qualche grido. Ma non c’è stato panico. Solo l’annuncio del comandante ha svelato in realtà l’inconveniente e rasserenato i passeggeri che hanno avuto altrettanto sangue freddo. La situazione è stata tenuta sotto controllo. Pochi istanti per effettuare il blocco del velivolo che grazie all’andatura lenta in fase di rullaggio non ha richiesto manovre particolari per evitare il peggio.

L’assistenza. Il personale di bordo e i soccorritori hanno verificato la situazione. Non ci sono stati feriti, salvo un signore di mezza età che ha battuto inavertitamente un ginocchio. A bordo non c’erano persone disabili. Alcuni passeggeri minorenni sono stati riaccompagnati nello scalo e riconsegnati ai genitori per il periodo necessario alle procedure di emergenza. Venti minuti, circa, poi anche loro hanno potuto prendere posto nel volo sostitutivo che la stessa Meridiana ha prontamente messo a disposizione.

Tutti i passeggeri sono stati fatti scendere dalla porta posteriore e con le navette riaccompagnati all’aeroporto, dove sono rimasti nella sala imbarchi in attesa che la Compagnia disponesse il volo sostitutivo per Linate comandato poi dal pilota Gigi Carbini. Secondo le dichiarazioni dello staff di Meridiana in quei venticinque minuti non ci sono state difficoltà per i passeggeri, come hanno del resto confermato le dichiarazioni raccolte sul posto.

La circostanza. L’Ismem, questo il nome dell’MD82 bloccato dall’incidente al Costa Smeralda, è stato rimorchiato e trasportato negli hangar per la manutenzione. Secondo le poche indicazioni fornite, in attesa delle verifiche approfondite, il guasto non sarebbe di straordinaria rilevanza tecnica, per quanto si debba registrare che l’inconveniente si sia verificato a terra a nei primi movimenti del velivolo. Altra, si può credere, sarebbe stata la situazione analoga in volo: la capacità di controllo e gestione da parte degli operatori sarebbe stata certo altrettanto lucida, determinata e sicura, ma i passeggeri avrebbero forse reagito diversamente e pur senza incidenti il termometro della paura sarebbe probabilmente schizzato verso l’alto.

A parte il disagio del cambio d’aereo, tutto si è comunque risolto senza alcuna sofferenza per le persone. Anche l’organizzazione dei voli non ha subito condizionamenti dall’incidente. Tutto è proseguito senza ritardi o complicazioni sia negli arrivi e sia nelle partenze e l’attività dell’aeroporto è proseguita senza soste fino a sera.

La normalità. Anche all’interno dello scalo nessuno ha avuto percezione dell’accaduto. Quando a bordo si è realizzato quel che stava accadendo, anche i pochi accompagnatori dei passeggeri avevano ormai lasciato lo scalo. Probabilmente trattenuti dall’emozione di avere affidato i propri figli minori al personale di bordo, solo i loro genitori si erano per fortuna trattenuti qualche minuto di più per vedere l’aereo prendere il volo e salutare a distanza i piccoli viaggiatori.

Alle 20.15 tutto era ormai risolto. Trasferiti i bagagli, fatte le chiamate necesessarie per informare amici e familiari senza avere rinunciato alla foto ricordo scattata con il telefono cellulare all’aereo colpito da problema tecnico, la situazione era tornata alla normalità e i 165 passeggeri hanno preso il volo per Linate. Con un carico di emozione e qualche tremore che il prezzo del biglietto non aveva previsto.

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