La Nuova Sardegna

«Nessuna censura ai veterinari»

di Luca Fiori ; di Luca Fiori

Peste suina: Vargiu (Riformatori) esclude che la delegazione sia stata ignorata

13 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Nessuna censura ai veterinari. Se il dottor Sarria ha davvero soluzioni per la peste suina, le dica subito ai sardi invece di fare stupide polemiche». Non è andato giù a Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, l'attacco del presidente dell'ordine dei veterinari della provincia di Sassari Andrea Sarria, che ieri aveva riferito di non aver avuto la possibilità di prendere la parola durante l’audizione a Roma, a cui lui e gli altri rappresentanti dei veterinari dell'isola erano stati invitati per portare un contributo per risolvere il problema della peste suina.

«È auspicabile che la fantasia del rappresentante dei veterinari sassaresi - continua Vargiu - sia pari alla sua capacità di intervenire sulla soluzione del problema della peste suina nell’isola È del tutto surreale infatti l'idea della censura ai veterinari nel corso delle audizioni in Commissione Sanità da lui fornita. Per quale incomprensibile motivo - aggiunge l'esponente dei Riformatori - si dovrebbero censurare i veterinari, dopo averli inviati a parlare?» Secondo Pierpaolo Vargiu solo le premesse di Sarria sarebbero vere e cioè che dopo 36 anni di peste suina in Sardegna, ci sia interesse per un intervento finalmente efficace da parte del Governo. «All’audizione di qualche giorno fa - spiega Vargiu - sono stati convocati, tra gli altri, anche i rappresentanti degli Ordini dei veterinari sardi che, a differenza di altri auditi, sono arrivati in delegazione. Alla richiesta di chi dovesse intervenire in loro rappresentanza - spiega il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera - ha preso la parola il dottor Pisano, dell'Ordine dei veterinari di Oristano, illustrando posizioni che era ragionevole supporre fossero condivise». È a quel punto che Andrea Sarria si è sentito censurato. «Al termine dell'audizione - continua Vargiu - Sarria mi ha spiegato che avrebbe avuto il piace di intervenire anche personalmente. A nome della commissione, gli ho sottolineato che era previsto un solo intervento per ciascun audito, ma che ben volentieri lo avremmo ascoltato comunque se non fossero iniziati nel frattempo i lavori d'aula. Tuttavia, per garantire la sua possibilità di intervento, la Commissione eccezionalmente lo ha riconvocato per mercoledi 16 luglio». Ma tornare a Roma dopo pochi giorni a Sarria è sembrato uno spreco di denaro. «Davanti alla difficoltà etica nel far pagare un secondo viaggio a Roma al suo Ordine - spiega Vargiu - gli ho garantito che ero disposto a pagarlo di tasca mia. Lo ribadisco ora pubblicamente, perché sono davvero interessato a conoscere le sue proposte straordinarie per la soluzione del problema della peste suina in Sardegna e anche a capire - conclude Vargiu - i motivi per cui, nonostante a sua autorevolezza, da 36 anni nessuno in Sardegna gli dia retta».

Soccorso

Porto Torres, si rifugiano sull’isola Piana a causa del maltempo: 4 diportisti salvati dalla Guardia costiera

di Gavino Masia
Le nostre iniziative