La Nuova Sardegna

Paesaggio, colpo di spugna sulle delibere di Cappellacci

di Umberto Aime
Paesaggio, colpo di spugna sulle delibere di Cappellacci

La giunta cambia parere sul provvedimento che stravolgeva il piano in vigore e che l'esecutivo Pigliaru aveva  neutralizzato ma non abolito, sollevando le proteste di ambientalisti e politici anche "di famiglia"

12 luglio 2014
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CAGLIARI. È proprio vero che l’ambiente scotta, va maneggiato con cura, e il Pd – insieme alla giunta Pigliaru – non vuole certo che la bomba gli esploda fra le mani. Messo sotto accusa, ogni giorno, dagli ambientalisti, ha fatto quadrato nella sua ultima direzione aperta e preparatoria in vista del congresso regionale di ottobre. Lo ha fatto in due momenti. Il primo è stato quando, a bordo della Goletta Verde e davanti agli iscritti di Legambiente, l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu ha annunciato: «Del Piano paesaggistico della giunta Cappellacci cancelleremo anche la delibera madre, quella di ottobre dopo aver cassato la stesura definita, e con una delibera amministrativa salveremo solo il monitoraggio dei beni ambientali, quello necessario per ripartire». È un passo decisivo, potrebbe arrivare la settimana prossima in Giunta, e pare destinato a chiudere le polemiche sul Piano paesaggistico. Da sempre gli ambientalisti e alcune frange del Pd, con in testa l’ex assessore Gian Valerio Sanna, contestano a Pigliaru e più di «aver solo neutralizzato il vecchio Piano del centrodestra, senza abolirlo».

La Giunta finora aveva difeso la scelta, ma ora questo ripensamento, legato forse anche alle feroci polemiche sulla soppressione della Conservatoria delle coste (in direzione contestata dal coordinatore del Forum ambiente del partito, Ciccito Morittu), potrebbe essere l’atteso segnale di pace. Il secondo scatto è arrivato proprio dalla direzione regionale del Partito Democratico, coordinata dal segretario Silvio Lai. «Non faremo pasticci – è scritto nel documento finale – come quelli commessi dal centrodestra che, mentre approvava i piani casa, prometteva solo devastanti sogni elettorali». Secondo il Pd è cambiata davvero un’epoca: «Nei cinque anni di Cappellacci, soli otto Comuni hanno approvato i Piani urbanistici territoriali, mentre nei quattro mesi della giunta Pigliaru siamo già a quota dieci».

Sono questi primi numeri a dire – secondo il partito guida del centrosinistra – che «la rivoluzione urbanistica dal basso proposta dall’assessore Erriu, con anche lo svecchiamento delle leggi sull’edilizia, e il ritrovato dialogo con il ministero ai Beni ambientali sono la strada giusta per uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente, con regole finalmente certe e non irresponsabili». I passaggi del documento sono stati condivisi durante il dibattito dal sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu: «Dopo gli anni dello scontro, è ripresa una leale collaborazione istituzionale che sarà determinante per raggiungere il risultato finale». Da Antonio Solinas, presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale: «Siamo pronti al confronto sulla legge quadro presentata dalla Giunta ed entro novembre possiamo approvarla in Aula».

Argomento ripreso dal capogruppo del Pd in Consiglio, Pietro Cocco: «Entro la fine dell’anno, l’urbanistica deve essere un obiettivo raggiunto e il nostro fiore all’occhiello». Per l’eurodeputato Renato Soru: «Non occorrono timidezze sull’ambiente. Non possono essere lasciate zone grigie o possibilità di libero arbitrio da parte di chiunque. Serve il massimo della condivisione prima e della chiarezza poi». Sulla chiusura della Conservatoria, Soru ha però detto: «Attenti alle decisione affrettate, occorre riflettere ancora».

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