La Nuova Sardegna

Un filo rosso per Cagliari. Nel cuore della grande sfida

di Walter Porcedda
Un filo rosso per Cagliari. Nel cuore della grande sfida

Il 10 luglio “Next, la Repubblica degli innovatori”, sbarca nel capoluogo regionale. Dibattiti e incontri a luglio dedicati al tema della capitale europea della cultura

06 luglio 2014
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CAGLIARI. Ci saranno Michela Murgia, Geppi Cucciari, Daniela Ducato. E Renato Soru. Per parlare di innovazione e altro all’iniziativa di “Next: La Repubblica degli innovatori”, uno degli appuntamenti che il quotidiano nazionale sta allestendo da tempo un po’ in tutta Italia, stavolta focalizzati sui centri finalisti del concorso sulla capitale europea della cultura che vede anche Cagliari in corsa per strappare l’ambito riconoscimento. E “Next, la Repubblica degli innovatori” si trasferirà così per un giorno proprio nel capoluogo regionale per capire le motivazioni di chi vuole partecipare a questa sfida, conoscere i personaggi che negli ultimi anni hanno animato con le loro storie e il loro lavoro la società sarda. Simbolicamente il luogo sarà la grande piazza Palazzo, da giovedì 10 luglio liberata definitivamente dalle auto e restituita a uno dei quartieri più suggestivi della regione. Il rione di Castello, antica rocca che domina e controlla gli accessi dal mare e che vede nel suo quadrilatero un concentrato interessante e ricco di storia. Dal palazzo Viceregio, già sede degli Stamenti alla Cattedrale del Trecento e il Palazzo di Città restaurato pochi anni fa e diventato sede espositiva.

Ed è proprio qui che giovedì alle 19, mezz’ora prima che inizi la palestra di idee e di confronto di “Next” che si inaugurerà la prima vera grande retrospettiva dedicata all’indimenticabile artista di Ulassai Maria Lai con un progetto ad hoc curato da Claudia Losi e Antonio Marras. Ed è proprio il filo di Maria Lai ad avere ispirato il logo di Cagliari capitale della Cultura che punta in questo mese di luglio su una serie di eventi che hanno anche lo scopo di dare visibilità a un progetto in realtà finora abbastanza in sordina e forse non ancora pienamente compresa dalla popolazione, ma sostenuta ieri con toni enfatici nella presentazione in pompa magna nel Municipio cagliaritano, dal sindaco Massimo Zedda e via via a scendere, da tutti i rappresentanti e responsabili di questa “mission” (iniziando dall’assessore alla cultura Enrica Puggioni nelle vesti di cicerone e guida dell’iniziativa). Ed ecco insomma tutta una bella serie di appuntamenti. Oltre alla mostra e a “Next”, la sera del 10 luglio via ai musei aperti dalle 20 alle 24 (da quello archeologico al museo d’arte siamese etc...) e alle invasioni digitali curate dalla Facoltà di scienza della Comunicazione (fino alle 2 del mattino).E’ dello Ied a piazza Palazzo un omaggio a Bruno Munari chiamato “Piazza al verde e rose nell’insalata”.

Ma per spiegare come quel filo rosso serva per «ricucire le fratture del territorio» (Puggioni dixit) cioè tra il centro e i quartieri dormitorio (S.Elia, S.Michele e Is Mirrionis) ecco diversi incontri e appuntamenti. Dalla mostra di George Georgiou e Vanessa Winship che per mesi hanno fotografato Is Mirrionis e S.Michele (17 luglio in Galleria comunale) ai musei aperti per la notte verde (la precedente era “rossa”). Poi una mostra dedicata al commercio (il 18 nello spazio Search) mentre le donne di Sant’Elia preparano una grande festa in quartiere per i giorni 19 e 20 luglio. Ancora musei aperti (dalle 20 alle 24) il 24, per la notte “azzurra”.

Ed ecco i confronti internazionali curati dal direttore artistico Massimo Mancini. Si parte il 15 al Ghetto con Bush Hartshorn, inglese, direttore dello spazio Dancehallerne di Copenaghen specializzato in residenze d’artista. Sempre al Ghetto il 26 con Steve Purcell, inglese, proveniente dall’Università di York che contribuì alla invenzione del programma di Newcastle nel 2008 (vinse però Liverpool, ma quei progetti pare siano di grande interesse). E infine ecco David Teevan, direttore del festival irlandese Clommel Junction.

Per chiudere, il 31 luglio, è in programma ancora musei aperti dalle 20 alle 24. La notte stavolta è “bianca”.

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