La Nuova Sardegna

Il rogo è partito da un palo elettrico

di Enrico Carta
Il rogo è partito da un palo elettrico

A Marrubiu il sindaco denuncerà l’Enel, pericolo segnalato da tempo. Si indaga per incendio colposo

06 luglio 2014
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MARRUBIU. Incendio colposo, non doloso. La conferma arriva dal fatto che la Forestale stia indagando per questo tipo di reato. Alle 10 di sera di giovedì a scatenare l’inferno sarebbe stata una fiammata partita da un palo di deviazione dell’Enel a Is Bangius. C’è un video, pubblicato anche sul nostro sito on line, e ci sono testimoni che parlano. Hanno voglia di raccontare perché quel palo preoccupava tutti da tempo. Tutti tranne l’Enel che in tanti mesi – nell’estate scorsa da un cittadino della vicina borgata di Sant’Anna arrivò anche alla nostra redazione una segnalazione – non è mai intervenuta e questo costerà una denuncia, annunciata ieri mattina dal sindaco, Andrea Santucciu.

Passata la disperazione, la rabbia domina i giorni successivi al disastro che ha distrutto migliaia di ettari in una provincia che già lo scorso anno aveva visto andare in cenere il Sarcidano e il Guilcer. È una rabbia che cresce ora che i dubbi sembrano venir meno. Non ci sarebbe quindi la mano di un piromane, ma quella non direttamente protagonista di chi avrebbe dovuto fare manutenzione e non l’ha fatta.

C’è un video e c’è una testimone. È la signora Claudia Flore, che col suo telefonino ha girato il filmato di pochi secondi che riprende il momento in cui tutto comincia: «Erano passate da poco le 22. Ero in giardino e cercavo un po’ di fresco. Era buio e a un certo punto, dietro casa, ho visto qualcosa che somigliava a un lampo. Il tempo di fare il giro del giardino e ho visto il palo dell’Enel col trasformatore che aveva preso fuoco. Un attimo dopo bruciava già tutto».

È stata quella fiammata a far partire l’incendio che in pochi minuti ha raggiunto la borgata di Sant’Anna e da qui la 131, riuscendo persino a scavalcare la superstrada e a devastare alcune aziende del territorio di Arborea. Ma quella è già storia passata, perché ieri in tanti si sono messi a cercare i colpevoli e, forse, li hanno già individuati là dove mai pensavano potessero essere.

Sin dalla mattinata, il sindaco, Andrea Santucciu era nel luogo in cui tutto è iniziato e da lì ha fatto partire il suo anatema contro l’Enel: «Li denunciamo, una cosa del genere è assurda e chi è responsabile di una manutenzione non fatta deve pagare i danni. Capisco che possano esserci difficoltà a fermare i piromani, ma almeno gli incendi colposi devono assolutamente essere evitati».

Poi dal primo cittadino arriva la stoccata all’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano: «Sappia che controlliamo palmo a palmo il nostro territorio e vigiliamo sulle campagne. Emettiamo continue prescrizioni per limitare i rischi e controlliamo che vengano rispettate. Forse ha ragione chi dice che prima di fare l’assessore o il consigliere regionale dovrebbe essere obbligatorio fare due legislature nelle piccole amministrazioni locali. Dall’assessore non abbiamo ricevuto mezza telefonata».

Intanto, col mirino puntato contro, l’Enel si difende e attraverso l’addetto stampa Francesca Di Felice spiega il proprio punto di vista e offre una dinamica dell’incidente diversa e in cui le cause sono accidentali: «Non sappiamo molto e attendiamo riscontri, ma i nostri addetti ci dicono che a causare il danno sarebbe stato un ramo che si è spezzato da un albero per il forte vento. Accidentalmente avrebbe urtato le linee elettriche e avrebbe dato origine a un corto circuito da cui poi sarebbe scaturito l’incendio. Siamo ovviamente a disposizione delle autorità e garantiamo la massima collaborazione per tutti gli accertamenti che verranno ritenuti necessari».

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