La Nuova Sardegna

Cala Gonone, non solo jazz: le storie di un festival

di Walter Porcedda
Cala Gonone, non solo jazz: le storie di un festival

Dal 31 luglio al 3 agosto la ventisettesima edizione della rassegna nuorese. Si apre con Campaner e Mozdzer, poi Rosemberg, Tingvall, Sissoko e Favata

03 luglio 2014
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CAGLIARI. C’è anche un incontro tra classica e jazz dentro il cartellone della ventisettesima edizione di Cala Gonone jazz, in programma dal 31 luglio al 3 agosto in quell’angolo benedetto dal cielo, fatto di mare blu intenso e natura selvaggia alle porte di Dorgali. E’ quello nato tra due pianisti. Lei, la talentuosa Gloria Campaner, considerata una delle più interessanti strumentiste della nuova generazione, interprete raffinata di Schumann e Rachmaninov, compositori oggetto del suo primo album inciso lo scorso anno per la Emi, “Piano poems” (e ancora Rachmaninov è al centro del prossimo). Insomma una pianista classica di sicura carriera ma che non nasconde le sue passioni per il rock (da giovanissima ha militato in un’agguerrita rock band), la danza, la musica da camera e il jazz. Il genere prediletto invece da Leszek Mozdzer, giovane considerato in patria, la Polonia, l’astro nascente del pianismo jazz. Campaner e Mozdzer si incontrano in un festival, proprio in quel di Polonia. E furono scintille musicali. Le stesse che il festival intende proporre in apertura di rassegna il 31 luglio al teatro Comunale di Cala Gonone (alle ore 22). Un originale incontro a metà strada tra classico e jazz a quattro mani con due giovani artisti di estro.

Quale miglior viatico per una rassegna che, come ha affermato ieri mattina Giuseppe Giordano presidente dell’associazione Intermezzo responsabile della iniziativa, vuole essere un momento «attrattore per il turismo». Uno stimolo cioè a conoscere un territorio ricco di storia e bellezze naturali. Ma anche alimenti buoni per natura. Vini e formaggi di qualità. D’altra parte è lo stesso sindaco Angelo Carta convinto sostenitore dell’iniziativa che sottolinea il solido legame tra collettività e festival. «D’altra parte – questo il ragionamento del primo cittadino dorgalese – il connubbio tra cultura e turismo funziona. La musica è un potente veicolo di comunicazione». E così l’investimento è ampiamente ripagato. Dagli alberghi ai ristoranti, le ricadute sul territorio sono ossigeno. Ed ecco un quesito di disarmante lucidità e di importante rilevanza politica. «Mi stupisco – ha detto Carta – quando manifestazioni del genere non vengono supportate. Mi chiedo: perchè?». Ottimo quesito, spesso senza risposta in una regione che proprio dalla cultura dovrebbe trovare la spinta giusta per uscire dalla crisi.

Ecco così che a questo proposito Cala Gonone decide di tagliare in basso i costi dei biglietti (15 euro per una giornata intera). I programmi iniziano ogni giorno con i concerti alle grotte del Bue Marino, quelli serali al teatro Comunale e all’Acquario (con le degustazioni). Il 1 agosto alle 11,30 il duo Interiors (Valerio Corzani ed Erica Scherl) presenta le sue sperimentazioni elettroniche al Bue Marino. All’Acquario (ore 19) spazio al trio del chitarrista Marcello Zappareddu con Alfideo Farina, basso e Gian Mario Pala alla batteria. La stella del jazz manouche, il chitarrista Stochelo Rosenberg si propone in un originale duo con il chitarrista nuorese Battista Giordano (Comunale). Sabato 2, grande solo dello straordinario Baba Sissoko (Bue Marino) griot e jazzista senegalese. Si prosegue con la Rural Electrification orchestra (Acquario). Si chiude con l’eclettico e spumeggiante Tingvall trio guidato dal pianista svedese Martin Tingvall con il tedesco Jurgen Spiegel, percussioni e il cubano Omar Rodriguez Calvo al contrabbasso. Domenica 3 apre Aero 5th. Segue il Koine jazz trio all’Acquario. Sipario sul festival al Comunale con il quartetto del sassofonista Enzo Favata. Con il musicista algherese sul palco il pianista Enrico Zanisi, Danilo Gallo al basso e Ut Ghandi alle percussioni.

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