La Nuova Sardegna

Gli 007 del fisco prendono casa in Gallura

Gli 007 del fisco prendono casa in Gallura

Aperto a Olbia un ufficio speciale dell’Agenzia delle entrate che vigilerà sui grandi contribuenti

02 luglio 2014
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OLBIA. Da ieri in Gallura è attivo un nucleo autonomo di verifica e ispezione dell’Agenzia delle entrate. Quello inaugurato ieri a Olbia è il terzo ufficio “staccato” in Italia dall’Uic (ufficio ispettivo centrale) di Roma, una scelta fatta a suo tempo da Attilio Befera (l’ ex direttore nazionale dell’Agenzia delle entrate) e confermata dall’attuale capo del fisco italiano, Rossella Orlandi, una donna più che esperta in accertamenti fiscali avendo ricoperto, negli ultimi due anni, l’incarico di «numero due» nella lotta all’evasione fiscale in Italia. In particolare Rossella Orlandi (che ha già preso visione dei “numeri” prodotti dall’Agenzia delle entrate di Olbia) è particolarmente ferrata in accertamenti su contribuenti di grandi dimensioni. La scelta di aprire l’ufficio ispettivo gallurese era dunque già in programma da tempo, anche alla luce della presenza di macro contribuenti sul territorio e degli input che dagli uffici di Olbia e Tempio vengono diramati a quasi tutta la rete tributaria italiani, con particolare riguardo a Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. L’autonomia di cui godrà l’ufficio gallurese è importante per il contribuente, che potrà presentare reclami e deduzioni direttamente agli uffici di Olbia dell’Agenzia delle entrate. Gli 007 del fisco sono già impegnati negli accertamenti di decine e decine di compravendite effettuate utilizzando le nuove normative nazionali, nell’attività monitoraggio dei grandi contribuenti individuati attraverso una serie di elementi tra i quali figurano i redditi denunciati e il volume d’affari. L'obiettivo è quello di instaurare con i «grandi contribuenti, che rappresentano un segmento strategico nell’economia nazionale, un rapporto di mutua collaborazione fondato su un dialogo aperto e trasparente per favorirne l’adempimento spontaneo», dicono al Fisco. Il controllo assume il ruolo di strumento di contrasto di «comportamenti elusivi o abusivi, diversamente calibrato a seconda delle caratteristiche del singolo contribuente e della sua maggiore o minore propensione all’adozione di comportamenti fiscalmente irregolari». Nel contempo, lo stesso controllo assume la natura di «servizio a beneficio della collettività e, soprattutto, della platea di quei grandi contribuenti che si attengono alle norme e per i quali l’evasione o l’elusione perpetrata dai propri concorrenti rappresenta una forma di concorrenza sleale». Il fisco gradito al contribuente? (g.p.c.)

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