La Nuova Sardegna

Operazione Malaspina, chiusa l’inchiesta

Operazione Malaspina, chiusa l’inchiesta

Il pm chiede il rinvio a giudizio di 69 persone per un traffico internazionale di droga che aveva il suo epicentro nel Marghine

12 giugno 2014
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. C’è la richiesta di rinvio a giudizio (con udienza preliminare fissata dal gip Ornano per il prossimo 16 luglio) nei confronti di sessantanove persone coinvolte a vario titolo nell’operazione “Malaspina”, l’inchiesta condotta dalla Dda di Cagliari su un traffico internazionale di droga che aveva la sua centrale tra il Marghine e la Planargia.

La posizione di due dei 69 imputati era stata definita dal pubblico ministero Paolo De Angelis “apicale”. «Perché sarebbero stati loro – si parla di Salvatore Citzia e Carlo Luigi Ledda, rispettivamente di Macomer e Bosa – a promuovere, costituire, dirigere, organizzare e finanziare associazioni per delinquere finalizzate allo spaccio di droga». Nel lungo elenco della Dda ci sono anche persone di Sarule, Lei, Orune, Gavoi, Ittiri, Siniscola e poi tunisini, marocchini, siriani, nigeriani, libanesi, romeni, nel crocevia anche Milano e Roma. Un'organizzazione criminale ricostruita attraverso anni di indagini scrupolose: gli inquirenti hanno esaminato trentamila pagine di intercettazioni telefoniche dalla cui lettura è stato possibile ricostruire l’imponente rete malavitosa internazionale.

L’operazione dei carabinieri era partita tra il 2003 e il 2004 proprio a Bosa con le prime fonti confidenziali che avevano permesso di avviare l’indagine, poi allargatasi a macchia d’olio. Un tassello importante è costituito dai personaggi siriani che secondo il pm avrebbero rifornito “il gruppo sardo” di hashish e cocaina. Uno di questi, Abdul Aziz, all’epoca era detenuto nel carcere di Macomer e usufruiva di permessi periodici. Secondo il sostituto De Angelis durante quelle “pause” dalla galera il siriano avrebbe avviato l'intermediazione con i suoi complici per la cessione della droga ai sardi.

I ruoli, all’interno dell’organizzazione, erano ben definiti: in particolare Citzia, Ledda e Giovanni Sanna (di Macomer) secondo il pm gestivano il narcotraffico locale «previe acquisizioni di forniture di droga da gruppi criminali i cui contatti erano tenuti principalmente da Citzia e Ledda. Sanna invece aveva il compito di finanziare l’organizzazione e reclutare la rete degli spacciatori». Un accordo che avrebbe poi coinvolto in un secondo momento un altro imputato: Pietro Santapace «che gestiva una propria organizzazione di spaccio in provincia di Milano» dove vive. Aveva un ruolo determinante un altro personaggio di spicco della malavita internazionale: il romeno Ilie Priescu – al momento latitante – che avrebbe rifornito l’organizzazione dei Rajab «con periodiche partite di decine di chili di droga importati dall’estero». Tutti gli altri personaggi finiti nell’inchiesta (assistiti dagli avvocati Giuseppe Luigi Cucca, Vittorio Delogu, Luciano Rubattu, Antonio Secci, Agostinangelo Marras, Pasqualino Federici, Gabriele Satta, Alessandro Campus, Riccardo Uda, Luigi Soggiu, Massimo Sanna, Anna Maria Busia, Marcello Masia, Pietro Diaz, Bernardino Tramaloni, Andrea Pogliani, Caterina Culeddu Dore, Mariangela Serra, Francesco Marongiu, Massimo Orgiana, Aldo Schiavone, Elisabetta Pili e Renato Mura), sono indagati per un reato minore: spaccio di droga.

Questi i nomi degli imputati: Salvatore Citzia, Carlo Luigi Ledda, Rajab Omar Bab Aleppo, Rajab Abdul Aziz, Gulo Abdul Razak, Giovanni Sanna, Pietro Santapace, Mario Corrias, Priescu Ilie, Luca Manai, Simone Pinna, Antonello Contene, Maria Caterina Tesi, Gonario Marras, Giovanni Puddu, Alessandro Sanna, Stefano Biccai, Francesco Maoddi, Francesco Piga, Sandro Terpin, Nahib Hassan, Yahmadi Mourad Ben Athmane, Barbara Mirdita, Roberto Fugardi, Marcello Fugardi, Guerrina De Angelis, Presheva Agim, Michele Sciarretta, Antonio Logoteta, Costache Eduard Mihalta, Giuliano Rocchetti, Bruno Zarrelli, Claudio Milizia, Barbara Milizia,Beldjoudi Belkheir, Alessandro Marocco, Sante Castaldi, Kortey Eric Nii Amon, Ifedigbo Wilson Tosan, Haxhiu Adriana, Anna Febi, Mirela Juganaru, Aurelio Ciuffini, Nathan Prince Davison, Sandro Chovenda, Chukwuemeka Chima, Okwara Chukwudi, Roberto Campi, Fahn Gerlinde Katharina, Marco Giovanni Santapace, Cristina Francesca Santapace, Nicola Bressi, Salvatore Sechi, Domenico Deiana, Nicola De Pasquale, Deborah Maggio, Aouad Abdelghani, Lahcen Rjad, Abdelkader Riad, Giorgio Ledda, Angelo Sogiu, Alessandro Floris, Stefano Cossu, Gianfranco Mazzette, Emanuele Unali, Antonio Loi, Giuseppe Unali, Cristian Loi, Antonio Michele La Robina.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative