La Nuova Sardegna

Litiga col vigile, cerca di andarsene e gli schiaccia un piede con l’auto: Sisinnio Piras patteggia tre mesi

di Mauro Lissia
L'ex consigliere regionale del Pdl Sisinnio Piras
L'ex consigliere regionale del Pdl Sisinnio Piras

Cagliari, nel 2010 in via Roma da una manovra sbagliata nasce una sceneggiata di cui è protagonista l'ex consigliere regionale di Villacidro che di recente ha patteggiato la pena nel processo per i fondi ai gruppi

12 giugno 2014
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CAGLIARI. Un alterco stradale, il classico «lei non sa chi sono io», il dito medio della mano destra esibito a muso duro e alla fine il piede destro di un vigile urbano schiacciato con la ruota della sua Chrisler: quella del 5 agosto 2010 non è stata la migliore giornata della vita per Sisinnio Piras, ex consigliere regionale di Villacidro, sponda centrodestra-Pdl, che a conclusione di una performance non proprio edificante la finì denunciato con una sfilza di accuse: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e rifiuto di indicare la propria identità. Ieri mattina, a distanza di quasi quattro anni, la giustizia ha compiuto il suo corso e il notissimo politico, arrestato il 17 dicembre dell’anno scorso e assurto agli onori della cronaca nazionale per il famoso convegno a base di maialetti pagato coi fondi del gruppo regionale Pdl, ha patteggiato col giudice Caterina Ghiani tre mesi di reclusione con la condizionale che vanno ad aggiungersi ai venti concordati col gip di Cagliari per la vicenda più grave. Una vittoria su tutta la linea per Oscar Palmas, l’agente di polizia urbana - patrocinato dall’avvocato Giangavino Paolini - impegnato quella mattina a fare il proprio dovere: una contravvenzione, una semplice contravvenzione che Sisinnio considerava una sorta di lesa maestà, al punto da abbandonarsi a reazioni sconsiderate che ora gli sono costate una nuova pena.

L’episodio avvenne in via Roma, quasi davanti al palazzo del consiglio regionale: sono le 16.30 di un pomeriggio rovente di agosto quando l'agente Palmas vede un'automobile che si prepara a svoltare da via Roma su via Lepanto malgrado la doppia striscia continua. Il vigile dà gas alla motocicletta e si affianca all'automobilista. Poi, con tono calmo ma fermo, lo invita a proseguire verso piazza Amendola indicando la strada. Ma Sisinnio Piras ha fretta, una fretta indiavolata. Così salta fuori il tesserino di consigliere regionale e l'annuncio sbrigativo: «Sono in ritardo, ho un appuntamento importante col presidente della Regione e lei mi sta facendo perdere tempo prezioso». Il tempo dei consiglieri regionali, si sa, è sempre prezioso e anche ben remunerato. Ma le regole sono regole e il vigile Palmas è inflessibile: «Lei non ha allacciato la cintura, accosti al margine destro della strada». Piras si fa livido in volto e parte il primo «lei non la passerà liscia».

Poi taglia corto: «Mi prenda il numero di targa e mi mandi il verbale a casa». Ma Palmas non molla, gli resta al fianco con la moto e lo costringe a fermarsi. Segue il rituale che prelude alla contravvenzione: favorisca patente e carta di circolazione. Piras sbuffa e resiste: «Lei non sa chi sono io». Ma il vigile glielo chiede formalmente, come il rito prevede. Nel frattempo si avvicina un altro agente, Attilio Spiga. E mentre Palmas chiede via radio l'intervento dell'ufficiale coordinatore, l'onorevole Piras cerca di farsi largo con l'auto. Conseguenza: la ruota della Chrisler schiaccia il piede del vigile urbano. Segue un urlo e la cosa diventa grave. Con il coordinatore Luigi Ullu piomba sul posto il collega Ignazio Pintus e la faccenda per Piras si complica. L’onorevole, che di professione fa l’agronomo, nega di aver investito il vigile. Grida «sei falso, state abusando della divisa». Infine - così è scritto nella denuncia - solleva il dito medio della mano destra «in segno di offesa».

Palmas rimane calmo, malgrado il dolore al piede. Lo invita a «tenere un atteggiamento consono a una persona della sua età» ma l'onorevole Piras sembra aver perso il controllo di sé: «Ringrazia che porti una divisa» con l'agente Pintus che si frappone tra i due per prevenire il peggio. Finisce con l'onorevole di Villacidro rosso in volto, che chiede di sottoporre il vigile Palmas a un controllo sanitario: «È chiaro che si fa di cocaina...». Poi un'ambulanza del 118 trasporta il ferito al pronto soccorso.

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