La Nuova Sardegna

Progetto Life, in palio 3,4 miliardi

Progetto Life, in palio 3,4 miliardi

Giornata di studio per partecipare al maxi bando europeo su clima e ambiente

11 giugno 2014
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CAGLIARI. Dal vecchio programma Life dell’Unione Europa al nuovo finanziato con 3,4 miliardi fino al 2020. Dai progetti in corso d’opera nell’isola, a cominciare dal monitoraggio di squali e razze nel Mediterraneo alla conservazione di dune e stagni nel Cagliaritano e nell’Oristanese, a quelli che verranno se la Sardegna sarà capace di salire sul treno in corsa lanciato da Bruxelles sulla difesa del clima e dell’ambiente. È questo l’obiettivo dichiarato, conquistare una fetta finanziaria del progetto Life2, dello Sportello Ricerca europa dell’Agenzia Sardegna Ricerche, e delle università di Cagliari e Sassari: la Sardegna deve essere pronta a salire sul treno, quando saranno pubblicati i bandi, il primo a metà giugno. È una grande occasione per «contribuire a un’economia efficiente che abbia come base lo sviluppo e le politiche ambientali europee». Che Bruxelles creda fino in fondo a questa strategia è confermato dall’aumento (più 40 per cento) degli stanziamenti destinati agli ecoprogetti. Nei sette anni precedenti, con tre progetti, la Sardegna ha dimostrato di poter essere una protagonista. Lo stesso deve avvenire quando partirà, ormai a giorni, il nuovo Programma Life. La concorrenza sarà forte visto che il pacchetto di 3,4 miliardi non sarà assegnato per quote riservate agli Stati membri, ma solo in base «al valore assoluto dei progetti», ha detto Stefania Betti, punto di contatto nazionale di Life per conto del ministero dell’Ambiente. Lo Sportello europeo di Sardegna Ricerche, come ha detto la presidente Maria Paola Corona, «vuole essere il punto di riferimento per chi nell’isola parteciperà ai prossimi bandi» e le candidature potranno essere di enti pubblici, privati e associazioni no profit. Soprattutto perché questa volta, rispetto alla precedente edizione, sono due le novità: i progetti integrati e quelli di assistenza, «destinati entrambi a migliorare l’integrazione delle politiche ambientali e in difesa del clima a partire dalla qualità dell’acqua, dell’aria e delle specificità dei territori fino alla gestione dei rifiuti». Sul piatto europeo ci sono 3,4 miliardi fino a l 2020 e la Sardegna non può sprecare la grande occasione. (ua)

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