La Nuova Sardegna

Il sindaco: «Solo il dialogo può risollevarci»

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Il sindaco: «Solo il dialogo può risollevarci»

Dura condanna, solidarietà ai parenti della vittima e un forte appello ad abbandonare la violenza

06 giugno 2014
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LULA. Dal palazzo comunale arriva una condanna senza appello. Il sindaco, Mario Calia, il giorno dopo, è ancora sotto choc. Ma ha voglia di parlare e commenta l’accaduto come un fiume in piena. «L’altro ieri, appena appresa la notizia, con altri amministratori ci siamo precipitati sul campo sportivo, dove ha preso il volo l’elicottero diretto all’ospedale San Francesco di Nuoro con il ferito», racconta il primo cittadino. Continuando a parlare di getto, esprime poi parole di riprovazione per i responsabili dell’agguato a nome dell’intera amministrazione. «È un episodio molto grave, che rompe quella serenità che si stava piano piano cominciando a ricreare dopo il periodo buio - prosegue Mario Calia –. Questo fatto, oltre che alla famiglia, ha creato un senso di impotenza in tutti noi. Non si riesce a capire il motivo che può avere spinto a un’azione del genere chi ha agito nell’ombra».

Poi Mario Calia rivolge un pensiero di solidarietà ai parenti dell’ex vicesindaco: «Come amministrazione, e come Comune. tutti siamo vicinissimi ai familiari e capiamo il loro sconforto».

Ma che cosa si può fare per non cadere in un buio senza ritorno? «Noi lavoriamo - incalza Calia - per tentare di recuperare la serenità di un tempo. È difficile, a ogni modo, analizzare un caso del genere, e questo in qualche maniera ci blocca e ci preoccupa: perché le persone che hanno sparato fanno parte di questa comunità». «Faccio comunque un invito a tutta la cittadinanza: lavoriamo per riallacciare un dialogo costruttivo, superiamo fatti come questi» insiste.

E ancora: «Non entro nel merito di un accanimento che ha dell’incredibile. Parliamo di una famiglia impegnata nel sociale, nel volontariato, molto legata a Lula. Speriamo che le forze dell’ordine riescano a individuare gli autori o l’autore». Il sindaco riferisce di aver ricevuto la solidarietà di molti sindaci, abitanti e politici dei centri vicini, e non solo. «Gli amministratori in particolare – dice Mario Calia – ci hanno incoraggiato, invitandoci comunque a pensare al futuro con ottimismo e a condannare tutte le azioni che portano discredito e lutto alla comunità».

Infine un augurio sincero: da parte del sindaco: «Giovanni Cabua rientri a casa quanto prima, ritorni alla sua famiglia, che in questi anni ha lavorato e investito nella comunità locale, innamorata del paese per le cose belle». «E noi che cosa dobbiamo fare? Beh, tutti insieme dobbiamo lavorate uniti per evitare queste vie sbrigative che portano nella direzione del malessere, verso la rottura del dialogo, stroncano la crescita economica, sociale e civile di Lula», conclude Mario Calia. (b.a.)

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