La Nuova Sardegna

Paci: «Fondi a pioggia inutili, si cambia»

di Alfredo Franchini
Paci: «Fondi a pioggia inutili, si cambia»

Il piano sarà portato a Bruxelles il 22 luglio, domani la presentazione al partenariato. Floris (Uds): «Operazione di facciata»

05 giugno 2014
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CAGLIARI. A che cosa servono i Fondi europei? La domanda potrebbe sembrare retorica e la risposta predeterminata se la politica europea non fosse avvolta dal mistero. Per questo la Regione ha organizzato nei giorni scorsi la «Festa dell’Europa» che ha toccato diversi paesi della Sardegna e che avrà l’epilogo mercoledì prossimo a Cagliari.

Esempi. Senza i fondi europei non avremmo buona parte delle infrastrutture esistenti. Un esempio? Con 2,5 milioni è stata finanziata a Nuoro la rete internet e con 900 mila euro all’Asl di Sanluri è arrivato un apparecchio per la risonanza magnetica. Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di programmazione, la chiama «operazione San Tommaso perché con la festa dell’Europa abbiamo spiegato a cosa servono i fondi europei».

Il tour. Nelle piazze toccate, (Mandas, Carbonia, Guspini, Orani, Tortolì, Laconi, Castalsardo e Aggius), sono stati raccontati 110 progetti finanziati attraverso il Por Fesr del 2007-2013 di cui sono beneficiari 80 Comuni per un investimento di 210.998.397 euro.

L’assessore. «La festa dell’Europa cade in un momento importante», spiega l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, «stiamo chiudendo il quadro di sostegno 2007-2013 e lo faremo senza perdere un euro e allo stesso tempo siamo nella fase organizzativa del quadro 2014-2020».

Nuova filosofia. L’Europa invita le regioni a spendere i fondi e a impiegarli bene. «Uno degli errori da evitare è quello di disperdere le risorse in mille rivoli», afferma Raffaele Paci. Un errore, peraltro comune a molte altre regioni, è stato quello di ipotizzare un progetto all’ultimo minuto per recuperare soldi che altrimenti sarebbero stati persi.

Progetti. La Regione dovrà presentare la nuova programmazione il 22 luglio a Bruxelles. Proprio, per la nuova filosofia si cercherà il più possibile di concentrare le risorse su azioni strategiche. I numeri dicono che sul quadro 2007-2013 erano state attivate 140 azioni che sono state poi ridotte a 90 e che si ridurranno a 40. «Se si fanno finanziamenti in mille rivoli», dice Paci, «diventa tutto più difficile anche perché i costi fissi sono gli stessi e allora è meglio concentrare le azioni».

Sorveglianza. Per monitorare l’andamento dei Fondi, martedì e mercoledì ci sarà la riunione del Comitato di sorveglianza. La lente punterà soprattutto il Por Fesr da un miliardo e 3621 milioni con cui la Regione ha finanziato 190 progetti.

«La Regione ha rispettato le procedure di rendicontazione previste per il 2014», afferma l’assessore al Bilancio, e conta di chiudere regolarmente anche il 2015 sia per i fondi Fse che per quelli Fesr. Qualche criticità è presente per i fondi destinati all’agricoltura». (Per questo l’assessore Elisabetta Falchi si è recata ieri a Bruxelles per trattate con la commissione le opportune correzioni).

Partenariato. La nuova programmazione sarà presentata domani ai portatori di interesse, (tutto il mondo produttivo sardo), in un incontro che si terrà nella sala Anfiteatro dell’assessorato all’Istruzione.

L’opposizione. L’illustrazione del Por non convince l’opposizione in Consiglio regionale: «È una vera e propria ammucchiata», accusa Mario Floris (Uds), «se non una beffa, per i rappresentanti delle parti istituzionali, economiche e sociali: in appena tre ore è prevista la consultazione di ben 80 rappresentanze». L'ex presidente della Regione rileva che nell'indirizzario dei convocati ci sono anche «soggetti che non hanno più l'incarico indicato, altri senza alcun titolo specifico, persone decedute e soggetti relegati in un ruolo del tutto improprio, come le associazioni degli enti locali.

Mediterraneo. Intanto la Regione è stata confermata per il prossimo settennio autorità di gestione del programma comunitario Enpi, «Bacino del Mediterraneo» che si propone di rafforzare i rapporti fra l’Ue e Paesi vicini, con particolare attenzione all’area Mediterranea. Nel periodo 2007-2013 l’Enpi ha potuto contare su 11 miliardi di euro, il 5% dei quali destinati a progetti di cooperazione transfrontaliera.

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