La Nuova Sardegna

Gallus: «Ho portato le ricevute»

di Enrico Carta
Gallus: «Ho portato le ricevute»

L’ex consigliere del Pdl ha voluto anticipare il confronto con gli inquirenti

04 giugno 2014
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PAULILATINO. Il rientro da Cagliari è fatto di serenità. Le parole di Domenico Gallus, l’ex tesoriere del gruppo del Pdl in consiglio regionale, sono piene di fiducia «ma non di circostanza». Così, dopo essere stato un’ora e mezzo di fronte ai due ufficiali di polizia giudiziaria della procura di Cagliari, l’ex consigliere regionale di Paulilatino decide che anche alcune dichiarazioni alla stampa serviranno a chiarire meglio i contorni della vicenda che lo vede coinvolto assieme a tantissimi altri di coloro che sedevano tra i banchi dell’aula di viale Trento nella legislatura che vide alla presidenza della Regione, Renato Soru. Per prima cosa, Domenico Gallus, si sofferma sulla decisione di anticipare i tempi. «Ero convocato in Procura per l’11 di giugno – afferma – ma su mia iniziativa, d’accordo coi legali Massimo Delogu e Rossella Oppo, ho deciso di sottopormi all’interrogatorio prima della data stabilita. L’ho fatto con la forza d’animo e la consapevolezza che mi derivano dal fatto di essere certo di aver utilizzato i fondi destinati ai gruppi del consiglio regionale esclusivamente per attività politiche e non personali».

Probabilmente l’aver anticipato i tempi vuole essere un segnale da lanciare a chi indaga. Poi però si è entrati nel vivo della questione e qui, ovviamente, sono state necessarie ben altre spiegazioni. «Ho portato con me – prosegue – le ricevute che testimoniano che i soldi sono stati utilizzati esclusivamente per pagare i miei due collaboratori. Durante il periodo della mia permanenza in consiglio regionale sono stati infatti affiancato da due consulenti con regolare pagamento che mi hanno aiutato nella stesura di leggi, proposte di legge, interrogazioni e nell’attività quotidiana».

Domenico Gallus non tralascia un particolare che ritiene evidentemente importante per la propria posizione processuale: «Ho ricordato agli inquirenti che, nell’inchiesta che riguarda il consigliere Silvestro Ladu, ero stato dapprima persona informata sui fatti e poi testimone al processo». Quando gli è stato chiesto perché avesse deciso di avere con sé due consulenti ha spiegato che i motivi di salute l’hanno obbligato a questa scelta: «L’avvio della legislatura del 2004 è coinciso con l’inizio della diagnosi della mia malattia. È per questo motivo che ho avuto di due persone esperte al mio fianco. Ora comunque la procura ha in mano tutta la documentazione e le risposte a tutte le domande che mi sono state fatte. Ora posso rispondere all’opinione pubblica che verranno fuori l’onesta e la trasparenza della mia azione politica».

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