La Nuova Sardegna

“Abbabula”, un mix di parole e musica

di Andrea Musio
“Abbabula”, un mix di parole e musica

Sassari, la prima data della rassegna, con lo scrittore Giuseppe Rizzo e i pezzi del cantautore Colapesce

10 maggio 2014
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SASSARI. Un interessante connubio tra musica e poesia nel progetto originale è stato offerto giovedi sera nel cortile del Palazzo Ducale, dal cantautore Colapesce e lo scrittore e giornalista Giuseppe Rizzo, entrambi sulla stessa scena per l’apertura della sedicesima edizione del festival Abbabula organizzato dalla cooperativa Le Ragazze Terribili. “Un artista oggi: deve morire”, questo il titolo del reading letterario in cui Rizzo racconta le sue esperienze ed i passi che, giorno dopo giorno potrebbero indurlo alla sua morte artistica, se si considerano le royalties non incassate e gli articoli non pagati, (lo scorso anno ha pubblicato il libro “Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia”, Feltrinelli).

Un destino precario che potrebbe essere condiviso da molti giovani scrittori contemporanei. «La situazione è seriamente grave – racconta lo scrittore siciliano – naturalmente quando lo racconto in scena appare tutto divertente, e prevale l'aspetto comico, ma in realtà sarebbe da piangere e non da ridere. Vivo di questo, di scrittura e di giornalismo, ed è comune con il percorso di moltissimi miei coetanei e colleghi. Certo, associare la situazione che presento in questo reading alla crisi economica attuale viene facile. Ma nella realtà c'è tanta ipocrisia in questa storia anche perché l’editoria italiana non ha mai vissuto grandi periodi di ricchezza è sempre stata in crisi.

Gli scrittori da sempre sono persone “borderline” che hanno vissuto e vivono facendo altre cose per poter mangiare e pagare le bollette, se non si ha avuto la fortuna di trovare il grosso pubblico. In più oggi, la scrittura deve fronteggiare tutta una serie di prodotti culturali che prima non esistevano. Dalle serie televisive ai videogiochi, che hanno sostituito i libri nel tempo libero. Qualcuno poi approfitta della crisi in generale. Alcuni editori con le braccia corte ad esempio usano questo argomento per non pagare.

A tutto ciò bisogna aggiungere l’incapacità del nostro Paese infine, a diffondere una educazione alla cultura e alla scarsa diffusione della lettura. Quando si pensa ad una via d’uscita a questa situazione prima di tutto bisogna essere onesti con se stessi e non pensare di scrivere puntando sui guadagni che difficilmente arriveranno».

Ad accompagnare Rizzo dal vivo è stato Colapesce. Sei canzoni tratte dal suo repertorio e la cover rivisitata (a tema) del conterraneo Franco Battiato, la celebre “Bandiera Bianca”.Voce e chitarra con lo stile tipico cantautoriale per il giovane musicista di origine siciliane. Uno degli artisti della scena indipendente tra i più apprezzati. Da “Oasi” a “Restiamo in casa” tra i brani suonati dal vivo, ma anche “Quando tutto diventò blu” e “La zona rossa” compresa la bellissima “Satellite” registrata in studio insieme alla splendida voce di Meg.

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