La Nuova Sardegna

Sulla macchina del tempo, l’amarcord dei cartoons

di Fabio Canessa
Sulla macchina del tempo, l’amarcord dei cartoons

Al Casablanca di Ossi una rassegna di classici dell’animazione giapponese. Maratona per un’intera generazione cresciuta con Mazinga, Conan e Lady Oscar

09 maggio 2014
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OSSI. Non c'è niente da fare. Quando due persone tra i trenta e i quarant'anni si ritrovano a ricordare la propria infanzia e adolescenza si finisce sempre lì, all'argomento cartoni animati. Quelli giapponesi, gli anime. E cominciano a saltare fuori i nomi di Lady Oscar, L'Uomo Tigre, Goldrake, Capitan Harlock, Conan, Lamù e di tutta un'altra serie di personaggi e storie che hanno segnato una generazione. La stessa a cui appartiene Alfredo Moreno, gestore del cinema Casablanca che con una nuova particolarissima rassegna porta ora sul grande schermo del cineteatro di Ossi quel magico mondo.

Amarcord anni Ottanta, anche se le abitudini di bambini e ragazzi cominciarono a cambiare già dalla fine degli anni Settanta quando iniziò quell'invasione animata guardata con un po' di sospetto dai genitori. L'appuntamento è da questo sabato e per i successivi di maggio (doppio spettacolo alle 16.30 e alle 18.30), per un totale di quattro giornate in cui verranno riscoperte complessivamente oltre venti serie trasmesse per la prima volta in Italia in quegli anni. La singolare operazione prevede la proiezione di un episodio dei vari anime seriali che saranno cinque o sei a serata.

Una scelta difficile quella fatta da Alfredo Moreno insieme a Renato Quinzio del Nuovo Circolo del Cinema, l'associazione sassarese che collabora all'organizzazione della rassegna ideata dal Casablanca con il patrocinio del comune di Ossi. Una scelta top secret perché il programma non verrà annunciato nello specifico.

Seduti sulle poltroncine del cinema Casablanca, che si trasformerà in una sorta di macchina del tempo, gli spettatori cominceranno un viaggio nell'infanzia scandito nel passaggio da una serie all'altra dalle relative sigle che costituiscono una parte importantissima del mondo anime, colonne sonore rimaste più vive nel corso degli anni degli anime stessi che, quando ritrasmessi in tv poche volte, sono caduti nell'oblio prima di risorgere con lo sviluppo del mercato dell'home video e di internet. La svolta per gli anime in Italia si è avuta nella seconda metà degli anni Settanta, con l'importazione di serie giapponesi da parte della Rai. Nel 1978 per esempio gli italiani cominciavano ad amare Goldrake, il primo robottone conosciuto dai ragazzi di allora. Dopo la sua apparizione, tra le prime appunto di un anime, Goldrake fu seguito da numerosi altri cartoni giapponesi con storie di robot o di altra natura.

Tante serie, alcune straordinarie, per un'invasione che ha lasciato il segno nell'immaginario di chi è cresciuto a partire dagli anni Settanta. Amate dai giovani di allora, ma guardate molte con sospetto dai genitori e osteggiate dai moralisti che ne criticavano la violenza. Per questo dopo un po' di tempo diverse sparirono dai palinsesti nazionali perché ritenute pericolose. Ci pensarono le tv locali ad allargare l'offerta per la gioia dei giovani rapiti da storie divertenti come quelle di Pollon o Nanà Supergirl, personaggi nati dalla matita di Hideo Azuma; di avventure spaziali come quelle raccontate da Leiji Matsumoto con Galaxy Express e Capitan Harlock; di poteri magici come quella di Creamy in cui una bambina si trasforma in una cantante di successo. Azione, fantasia, magia, risate, un pizzico di erotismo (molte puntate furono vittime di censura per questo), ma anche tanto dolore con protagonisti spesso orfani ed episodi tragici nello sviluppo della trama.

Basta ricordare la profondità di opere come Rocky Joe e Lady Oscar, ma anche una serie come Conan imprescindibile per conoscere a fondo il genio dell'animazione Hayao Miyazaki che in seguito si dedicherà alla realizzazione dei lungometraggi che lo hanno reso famoso in tutto il pianeta. Un mondo di cartoni animati che ancora oggi rappresenta un collante fondamentale per gli ex ragazzi di quel periodo, un elemento di identificazione generazionale che non può essere liquidato come un banale revival.

Quanto è giapponese quella generazione forse deve essere ancora capito pienamente, ma l'impronta profonda che quella produzione animata ha lasciato è ormai riconosciuta anche dagli studiosi e non mancano libri dall'approccio scientifico che analizzano il fenomeno dal punto sociologico. Se questo vero e proprio festival dei cartoni animati giapponesi costituisce una delle iniziative più particolari, non si tratta dell'unica rassegna in corso al Casablanca (circolo Ficc). Il venerdì appuntamento con il cinema di Frank Capra, un trittico di film stupendi del grande regista italo-americano. Oggi in programma “Accadde una notte”, tra sette giorni “Arsenico e vecchi merletti” e infine il suo capolavoro “La vita è meravigliosa”.

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