La Nuova Sardegna

Marianna Oggiano viveva con la nonna

Marianna Oggiano viveva con la nonna

Aveva lasciato da qualche tempo Cagliari, dov’era nata, e abitava nel centro storico sassarese

30 aprile 2014
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SASSARI. Faccia da brava ragazza, la spensieratezza dei 19 anni che ti mette sempre un gradino più su e lascia spazio all’incoscienza. Marianna Oggiano a Sassari ci stava bene. Stava dalla nonna, in una abitazione del centro storico, dove si conoscono tutti. Basta affacciarsi alla finestra o passare più di due volte nello stesso punto perchè il viso rimanga impresso. Un po’ di amici, alcuni conosciuti diversi anni fa. Marianna e il diciassettenne che guidava quell’auto impazzita si conoscevano da bambini. Avevano continuato a frequentarsi, era naturale condividere una uscita insieme. A qualunque ora, anche di notte.

E Marianna era amica anche di Alessandra Serra, con la quale aveva speranze e sogni in comune. Legami che si rafforzano quando il percorso breve della vita non è stato proprio fortunato, e le difficoltà sono state superiori ai momenti felici.

Ritrovarsi era spesso solo una occasione per parlare di tante cose, per scoprire i problemi di una e dell’altra, per valutare meglio le esperienze.

Decidevano insieme, non c’era una che faceva prevalere le idee sull’altra. E anche l’altra notte, quel giro per la città sull’auto «proibita» deve avere avuto un sapore particolare. Ma hanno fatto tutto insieme, consapevoli pure dei rischi, anche se non certo pronti a tutto, fino a sacrificare una delle loro vite.

Spiegarla dopo, una storia d’amicizia così, è come rileggere un libro dal quale sono stati strappati dei fogli. Marianna Oggiano non c’è più, chi l’ha conosciuta ed è arrivato di corsa nella strada 18 di Predda Niedda ha trovato quel telo bianco che copre la morte. La ragazzina che viveva nella Sassari vecchia se n’è andata, vittima di un incidente lontano dal cuore della città. A Predda Niedda, dove la notte è ancora più lunga e sembra non finire mai. Alessandra Serra è praticamente illesa, ma le ferite profonde se le porta dentro. Mamma di un bimbo di nove mesi, ha perso un’amica senza poter fare niente per evitare la tragedia. Parlavano e scherzavano fino a poco prima dell’incidente. In fondo era importante stare insieme, girare senza meta e provare a immaginare un futuro migliore.

Alessandra da qualche tempo frequenta anche il ragazzino che era alla guida della Opel Astra sw, una amicizia fatta di cose semplici, anche di difficoltà che certe volte si possono superare insieme. Ieri sera Alessandra era a casa dell’amico diciassettenne, seduta sul divano. Sguardo indirizzato lontano, quasi a cercare quell’amica che non c’è più. E silenzio. Neppure la forza di ascoltare. (g.b.)

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