La Nuova Sardegna

Librerie, una Rete per fare impresa

di Sabrina Zedda
Librerie, una Rete per fare impresa

Dai magazzini condivisi ai cibi locali

24 aprile 2014
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CAGLIARI. Aiutare i piccoli lettori dei nostri giorni a diventare degli infaticabili lettori di domani. Stimolando la lettura magari attraverso il connubio con il buon cibo e altre eccellenze del territorio. Soddisfare sempre il cliente, grazie a un magazzino condiviso. Questa, la parola d’ordine. Parte con progetti ben chiari “LibraiSardi in rete”, la nuova ricetta contro la crisi di dodici librerie indipendenti isolane. L’idea è semplice: attraverso un “contratto di scopo”, un vero e proprio contratto, i librai uniscono le loro forze, pur lasciando intatta l’identità giuridica di ciascuna delle loro attività. In questo modo si abbattono i costi di gestione e, nel contempo, si portano avanti delle utili attività di promozione della lettura.

Ieri, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, la nuova realtà si è presentata ufficialmente. «Con il nostro progetto abbiamo deciso di fare della Sardegna un laboratorio di buone pratiche» ha affermato Tiziana Marranci, presidente di LibraiSardi in rete e direttrice delle Messaggerie sarde di Sassari, una delle dodici librerie aderenti alla rete. Per adesso sono tre i punti su cui il lavoro si è focalizzato.

Il primo, chiamato “Scuola fammi grande”, prevede l’integrazione della lettura nei programmi delle scuole e dovrebbe partire il prossimo anno scolastico. Destinatari sono i bambini e, soprattutto, gli adolescenti (è alla loro età che spesso si abbandona la buona abitudine di leggere).

Il secondo, ancora in fase embrionale, riguarda la bibliodiversità e prevede, attraverso l’utilizzo di un data base comune, la possibilità di saper sempre indirizzare il cliente. Si tratta, in sostanza, di dar vita a una sorta di magazzino condiviso, dove ciascuna libreria si specializza anche in un piccolo editore. «In questo modo – ha spiegato ancora Marranci – si supera il concetto di concorrenza perché, se il libraio non ha i titoli di una certa casa editrice, può far sapere al cliente in quale libreria trovali. Il vantaggio è che si fidelizza il lettore e allo stesso tempo si dà maggiore visibilità ai piccoli editori».

L’ultimo piano di lavoro (anche questo ancora allo studio) ha per titolo «L’appetito vien mangiando» e si propone, grazie ad accordi con associazioni artigiane o produttori di prelibatezze locali, di allestire nelle librerie un angolo dedicato alla promozione e alla vendita dei loro prodotti.

«In un momento in cui qualcuno dice che si è giunti alla morte del libro cartaceo e dei mestieri a esso collegati, ci permettiamo di dire che non siamo d’accordo» ha sostenuto Aldo Addis, della libreria Koinè di Sassari.

E’ anche per questo che LibraiSardi in rete ha per slogan “Fare rete, per fare impresa, per fare cultura”. Un modo di agire che ha già ispirato alcune librerie oltre il Tirreno.

«Siamo i primi in Italia a proporre tra librai questo tipo di modalità – ha fatto sapere Emiliano Longobardi, della libreria Azuni di Sassari – Da Roma qualcuno ci ha chiesto un contatto per capire come fare a realizzarlo anche da quelle parti».

Plaude all’iniziativa anche l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino.

«E' un’idea importante ed esportabile anche a livello nazionale – così ha osservato durante l’incontro la responsabile regionale dell’amministrazione – L’Isola si pone come realtà di sperimentazione di buone pratiche in ambito culturale». Fanno parte della rete appena nata anche le librerie Koiné di Porto Torres, Max 88 di Sassari e di Tempio, Dessì di Sassari, Emmepi di Macomer, Odradek di Sassari e Mieleamaro di Cagliari, Quartu e Nuoro.

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