La Nuova Sardegna

Abbanoa e i fondi dirottati: nuova denuncia

di Mauro Lissia
Abbanoa e i fondi dirottati: nuova denuncia

Il legale del Comune di Carloforte si rivolge al collegio sindacale: «Vogliamo tutti i conti e i documenti»

24 aprile 2014
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CAGLIARI. Sì, è vero che i vertici di Abbanoa hanno dirottato contributi regionali per 166 milioni di euro dal conto investimenti a quello delle spese correnti, ma per il rappresentante dell’advisor Deloitte & Touche «si tratta di circostanze riservate, da non divulgarsi». È la cronaca, per certi versi paradossale, di una fase dell’assemblea dei soci che si è svolta all’hotel Panorama il 14 aprile scorso. Ed è il contenuto di una denuncia che l’avvocato Giovanni Manca, che rappresenta il socio-Comune di Carloforte, ha trasmesso al collegio sindacale di Abbanoa. Secondo il legale infatti quello strano passaggio di denaro è un fatto «censurabile e di rilevante gravità» che anzichè restare negli uffici della società in house della Regione dovrà essere spiegato e documentato nei dettagli alla prossima assemblea. Un fatto peraltro sul quale indaga da mesi il pm Giangiacomo Pilia, con ipotesi d’accusa che vanno dal peculato all’abuso d’ufficio e al falso in atti pubblici.

L’avvocato Manca è intervenuto anche all’assemblea, chiedendo se le affermazioni dell’advisor fossero attendibili. La risposta del direttore generale Sandro Murtas è stata questa: «È vero, ci sono stati giroconti, anticipazioni decise per garantire la continuità aziendale». Soldi destinati alle opere idriche spesi per pagare gli stipendi e salvare la baracca, sui quali però gravano interrogativi pesanti che la Procura è impegnata ad approfondire ogni aspetto. La prossima settimana il consulente Giuseppe Aste dovrebbe consegnare la relazione finale sullo stato di Abbanoa, subito dopo il pm Giangiacomo Pilia deciderà se iscrivere qualcuno al registro degli indagati e depositerà comunque un nuovo atto nella procedura fallimentare avviata dalla Procura di Nuoro e trasferita al tribunale di Cagliari per competenza territoriale. Nel frattempo è il Comune di Carloforte a chiedere con forza spiegazioni precise sulla distrazione di fondi, spiegazioni che tardano ad arrivare: «Vogliamo conoscere date e importi dei singoli giroconti effettuati dal 2005 al 2013, i corrispondenti atti deliberativi e la specifica causale di gestione ordinaria di ogni singola movimentazione distrattiva – scrive l’avvocato Manca nella lettera raccomandata indirizzata al collegio sindacale - esibendo per la visione e l’estrazione di copia i relativi documenti di contabilità bancaria e quelli societari costituenti la sottesa causale, gli atti deliberativi dell’organo di gestione e le corrispondenti iscrizioni nei libri contabili e sociali». Nel corso dell’assemblea si era parlato anche del piano di ristrutturazione, caldeggiato dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda: secondo gli esperti di Deloitte «è stato avviato ma è ancora tutto da realizzare». Mentre restano piuttosto difficili i rapporti con le banche, piuttosto restie a concedere fiducia alla società in house della Regione, appesantita da una situazione finanziaria drammatica malgrado la recente capitalizzazione da 142 milioni, la riduzione dell’indebitamento ottenuta soprattutto con tagli dei costi. Se l’esercizio finanziario 2011 si era chiuso con un disavanzo di 11 milioni di euro, nel 2013 - a leggere la nota diffusa da Abbanoa - i conti sono in pareggio. Con l’incognita dei crediti: Abbanoa insiste nel dichiarare debiti verso le banche per 83,96 milioni e verso i fornitori per 271 milioni. Un dato che sarebbe fondato se i crediti per 642 milioni indicati nel bilancio 2013 fossero tutti esigibili. Secondo Deloitte quest’aspetto dev’essere verificato.

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