La Nuova Sardegna

Da Sardegna possibile a invisibile

Da Sardegna possibile a invisibile

Neanche un candidato ufficiale per il movimento creato da Michela Murgia

23 aprile 2014
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SASSARI. Sardegna invisibile. Il giorno dopo le elezioni Michela Murgia aveva dato al suo popolo, quasi 80mila voti raccolti in tutta l’isola, una speranza. «Il nostro movimento continuerà, ci saranno una Sassari Possibile, una Alghero Possibile, una Gallura Possibile». Sarà anche possibile, ma per ora del movimento creato dalla scrittrice non c’è traccia. Al di là di qualche singola adesione, o di appoggi esterni e non ufficiali, la gioiosa macchina cultural-elettorale creata dalla Murgia sembra essersi inabissata. Difficile pensare che Sardegna Possibile esprimesse un candidato per le Europee o fosse presente in ogni comune, ma il partito per ora non si è presentato ai nastri di partenza di nessun centro che va al voto. Entro sabato candidati e coalizioni dovranno essere ufficializzati. Forse una mossa strategica, forse un passaggio necessario per far maturare un movimento politico ancora acerbo.

Il sito di Sardegna possibile è attivo e riporta le critiche attente ai provvedimenti della giunta guidata da Francesco Pigliaru. Ma delle attività in vista delle amministrative non c'è neanche una riga. Anche in via informale Sardegna Possibile sembra avere scelto di stare alla finestra per questa tornata elettorale. Michela Murgia sembra molto più attiva sui social network. Su twitter non manca di pungere il governatore. L’ultimo cinguettio è un ruggito. «La regione Sardegna non sarà presente al #SalTo14 (il Salone del libro ndr). Dai, dimmi ancora che la tua priorità era la cultura. #milloildomanimì». (l.roj)

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