La Nuova Sardegna

«Lo Stato non può tagliare sulla sicurezza»

Mozione unitaria in Regione contro il ridimensionamento di polizia, carabinieri e vigili del fuoco

17 aprile 2014
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CAGLIARI. Cinque mozioni riassunte in un ordine del giorno unitario del Consiglio regionale, per lanciare questo messaggio forte al governo: «La sicurezza è un pilastro dello sviluppo e lo Stato non può chiudere i presidi di polizia e carabinieri in Sardegna». È stata questa la risposta che centrosinistra e centrodestra hanno dato assieme all’ipotesi che, in nome della spending review, il ministero dell’interno voglia azzerare 20 sedi della Polizia, sbaraccare caserme dei carabinieri e ridurre l’organico dei vigili del fuoco. «È un ridimensionamento inaccettabile», è stato nel dibattito in aula, «non è neanche ipotizzabile un arretramento dello Stato». Ad affermarlo con schiettezza sono stati soprattutto i sindaci ora diventati consiglieri regionali. C’è chi ha ricordato come «in questi giorni i carabinieri stiano pretendendo l’uso gratuito delle caserme senza pagare l’affitto altrimenti andranno via». Altri hanno denunciato che «interi territori resteranno abbandonati a se stessi se sarà confermata la chiusura dei distaccamenti della polizia stradale a Fonni, Ottana, Siniscola, oppure quelli della Polfer a Macomer, Chilivani e Golfo Aranci». A rischio c’è anche la polizia postale di Nuoro e distaccamenti della polizia marittima a Cagliari, Olbia, Oristano e Porto Torres. Come se non bastasse, nel colpo di spugna il Viminale ha previsto anche di sbaraccare la scuola di Foresta Burgos della polizia a cavallo. «Dopo poco più di dieci anni dal protocollo firmato dal governo sulla Sicurezza in Sardegna – ha ricordato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis – siamo di fronte a una retromarcia clamorosa soprattutto in aree dove la prevenzione è l’unico argine alla criminalità». Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha ricordato anche l’ultimo allarme lanciato su un patto d’azione comune fra malavita isolana e criminalità organizzata: «Non è pensabile che di fronte a questa nuova emergenza sia proprio la sicurezza a essere penalizzata da tagli della spesa senza nessuna logica». Fatte queste premesse, condivise da tutti i partiti, l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità. Nel testo c’è scritto tra l’altro: «La giunta dovrà confrontarsi in tempi stretti col ministero degli interni per evitare il ridimensionamento delle forze dell’ordine in Sardegna» e «comunque ogni possibile chiusura dovrà essere decisa dopo un’attenta ricognizione sulle criticità dei territori». Con un conclusione eloquente: «È indispensabile che Regione, prefetture e Comuni firmino subito un nuovo patto sulla sicurezza per ottenere il rafforzamento dei presidi». (ua)

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