La Nuova Sardegna

Chiuse le inchieste su Ami Stewart e Swarovski

di Giampiero Cocco
Chiuse le inchieste su Ami Stewart e Swarovski

Accusate di abusi edilizi a Porto Cervo. A giudizio per truffa l’impresario che ristrutturò Villa Arkadia

04 aprile 2014
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PORTO CERVO. Gli abusi edilizi commessi da Amii Stewart a Cala di Volpe, quelli realizzati dall’impresa appaltante nella adiacente villa Arkadia all’insaputa di Irina Abramovich, la ex moglie del magnate russo del gas e del pallone Roman, e infine i novanta metri quadri in eccedenza che si era fatta realizzare a Porto Rotondo la regina dei cristalli, Gertrude Langes Swarovski: i tre casi giudiziari seguiti dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Angelo Beccu e dal capo della Procura Domenico Fiordalisi sono giunti alla conclusione. Per Amii Stewart, suo marito Pietro Cappa e altre tre persone (costruttore, direttore dei lavori e progettista) la procura della Repubblica di Tempio, dopo aver messo sotto sequestro preventivo i 350 metri quadri di abusi realizzati a poche decine di metri dal mare più bello del mondo – provvedimento convalidato dal gip e rafforzato dall’approvazione del tribunale del Riesame –, ha chiuso l’inchiesta che ora potrebbe sfociare in una richiesta di rinvio a giudizio. Così come è accaduto per il procedimento penale avviato dopo gli abusi edilizi commissionati dalla famiglia Swarovski e per coloro che hanno realizzato, sempre illegalmente, i novanta metri a che la famiglia di gioiellieri austriaci possiede da quarant’anni a Porto Rotondo. L’onda anti abusivismo paesaggistico, ambientale e urbanistico, uno tsunami che dovrebbe ripulire la Costa dal cemento selvaggio depositato sul territorio gallurese da trent’anni a questa parte, ha anche travolto l’imprenditore cagliaritano Maurizio Pili, titolare dell’impresa “Elis Edilizia Costruzioni 2” che, nel 2001, ebbe l’incarico da Irina Abramovich di effettuare opere di ristrutturazione e migliorie all’interno e sul bagnasciuga di villa Arkadia, a poche decine di metri da quella di Amii Stewart. Il costruttore di Capoterra, assistito dall’avvocato Domenico Putzolu, dovrà comparire davanti ai giudici il prossimo ottobre per essere processato per abusi edilizi e truffa aggravata ai danni dell’ereditiera moscovita. Irina Abramovich, infatti, che per ristrutturare nel 2001 la villa con porticciolo privato sulla baia di Cala di Volpe aveva preventivato di spendere cinque milioni di euro, si era affidata all’impresa di Maurizio Pili per realizzare un progetto ideato da due noti architetti francesi. C’erano da rifare, in quella villa con vista sulla baia del Cala di Volpe, gli impianti di climatizzazione, da ristrutturare alcuni locali seminterrati e realizzare diverse altre opere che avrebbero migliorato notevolmente il già prestigioso comfort della mega villa dove non manca nulla, o quasi, per garantire una vacanza stellare. Ma l’impresa appaltante avrebbe invece agito autonomamente, effettuando i lavori abusivi contestati dalla proprietaria. Una saga giudiziaria che si è trascinata per un decennio tra cause civili, penali e sequestri preventivi.

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