La Nuova Sardegna

Lungomare blindato, corsa contro il tempo per trovare i fondi

di Andrea Massidda

Servono 800mila euro per sostituire le ringhiere Incidente mortale: l’inchiesta della Procura va avanti

01 aprile 2014
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ALGHERO. Non sarà allestita alcuna rete di protezione lungo la passeggiata di un chilometro che va dalla Torre dei cani sino all’hotel Las Tronas: resteranno le transenne montate all’indomani della morte di Domenico Nurra, il pensionato di 71 anni precipitato venerdì scorso sugli scogli dopo essersi appoggiato a una ringhiera instabile dei bastioni intitolati a Cristoforo Colombo. È la soluzione di sicurezza che i tecnici del Comune di Alghero, «su esplicita richiesta della magistratura e dei vigili del fuoco», hanno deciso di confermare ieri mattina al termine di una riunione programmata a Sant’Anna.

L’inchiesta. Nel frattempo continuano le indagini della polizia in forza al commissariato locale per far luce sulla tragedia. Sviluppi clamorosi potrebbero essere dietro l’angolo, ma dalla procura della Repubblica tutti tengono le bocche cucite, con il titolare dell’inchiesta Mario Leo che si limita e esprimere tutto il suo cordoglio alla famiglia del defunto.

Il progetto. Il lungomare resterà blindato, dunque, anche a discapito dell’estetica (la rete veniva considerata meno invasiva), almeno sino a quando saranno reperite le risorse finanziarie per sostituire totalmente le 240 inferriate esistenti, gran parte delle quali sono corrose dalla salsedine e quindi pericolosissime. Stando a una prima stima, per completare l’opera sarebbe necessaria una somma vicina agli 800mila euro. Cifra astronomica, con questi chiari di luna, anche se il commissario straordinario Antonello Scano fa sapere che da parte della sua amministrazione sarà fatto di tutto per trovare il denaro in tempi brevissimi, magari raschiando nelle casse comunali e facendo appello alla Regione.

Il nullaosta. Naturalmente, una volta scovati i soldi sarà necessario predisporre un progetto da sottoporre al placet della Sovrintendenza. Soltanto ottenuto quel nullaosta si potrà procedere con i lavori. Così al momento è molto difficile fare una previsione su quando si potrà aprire il cantiere. «In linea di massima – spiega Daniela Scudino, funzionaria della Sovrintendenza e coordinatrice del settore Tutela del paesaggio – il progetto dovrà essere in armonia con l’architettura circostante e garantire la permeabilità visiva, cioè si dovrà continuare a vedere il panorama. Per quanto riguarda i tempi – conclude Scudino –, considerando la situazione di estrema emergenza ritengo che si potrà procedere piuttosto celermente».

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