La Nuova Sardegna

storie e curiosità nel racconto di uno studioso

storie e curiosità nel racconto di uno studioso

Migliaia i visitatori finiti nel nulla alla ricerca di beni culturali, introvabili da tutti se non dai frequentatori abituali. Su queste esperienze sono stati scritti libri interi. Alcune storie...

31 marzo 2014
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Migliaia i visitatori finiti nel nulla alla ricerca di beni culturali, introvabili da tutti se non dai frequentatori abituali. Su queste esperienze sono stati scritti libri interi. Alcune storie curiose emergono dalle escursioni fatte a caccia degli antichi villaggi sardi abbandonati o delle rovine di chiesette campestri sconsacrate. Altre le elenca nei resoconti dei suoi itinerari lo studioso Salvatore Tola, autore di numerosi testi e saggi. Il quale, insieme con Salvatore Pirisinu, ha fra l’altro scritto un’opera intitolata “Centouna Sardegna” (Edes Edizioni). «È una guida ai luoghi lontani, inconsueti e sconosciuti dell’isola – dice Tola – Dove figurano anche questi problemi d’individuazione dei monumenti. Ricordo, per esempio, le peripezie fatte per arrivare alla Torre dei dieci cavalli a Muravera. O per raggiungere quel che resta di alcuni esempi d’architettura mineraria a Nebida. Oppure per riuscire finalmente a individuare la Fontana del barone, a Senis, nell’Alta Marmilla». Salvatore Tola ha spesso presentato sulla “Nuova” una serie di percorsi suscettibili di approfondimento da parte dei lettori in questa chiave culturale. «E anche in circostanze del genere, andando in giro di qua e di là, mi è capito spesso d’incontrare ostacoli nella localizzazione di parecchi posti – sottolinea lo studioso – È il caso del Castello di Orguglioso, fortezza sull’altopiano del Gerrei. Così come di un prezioso altare preistorico a Baunei. E di tante altre vestigia del passato segnalate male o per niente». «Insomma, spesso si ha a che fare con vie che non portano da nessuna parte o che conducono in luoghi diversi da quelli pianificati – aggiunge – Poi ci sono grandi monumenti privi di qualsiasi indicazione e cose banali super segnalate. Non parliamo neppure d’iscrizioni o epigrafi: a volte rintracciarli e è impossibile. E adesso che le campagne sono sempre più spopolate è complicato persino trovare aiuti in loco». «Ma forse – osserva Tola – anche questa difficoltà di trovarli contribuisce a dare ai nostri tesori un fascino del tutto particolare». (pgp)

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