La Nuova Sardegna

L’appello: «No ai tagli sulla sicurezza»

L’appello: «No ai tagli sulla sicurezza»

Satta (Upc) e Orrù (Psd’Az) contro la chiusura dei presìdi di polizia. Ma il governo va avanti

27 marzo 2014
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SASSARI. Ogni chiusura, anche del presidio più piccolo, rende il territorio più vulnerabile. I tagli alle forze dell’ordine annunciati dal governo Renzi, inquietano gli addetti ai lavori e i rappresentanti sindacali, e diventano argomento di discussione in presenza di fatti di cronaca gravissimi come quello accaduto martedì mattina a Lanusei. In Sardegna sono 20 i presìdi di polizia per i quali il piano Cottarelli – dal nome del super commissario alla spending review nominato dal premier – prevede la cancellazione: distaccamenti della polizia stradale (per esempio quella di Tempio), polizia ferroviaria e postale (tutte le sezioni esclusa la sede centrale di Cagliari), tutte le squadre nautiche, la sezione sub di Olbia e la scuola interforze di polizia a cavallo a Foresta Burgos. L’incontro di martedì sera a Roma con il ministro Alfano ha portato a una sostanziale conferma dei tagli, anche se il responsabile dell’Interno ha sottolineato che al momento non esiste un piano operativo ma una bozza che può dunque essere rivista in alcune parti. I sindacati hanno sottolineato che i tagli non possono essere ispirati da concezioni ragionieristiche ma devono tenere conto della dislocazione dei presìdi nei territori e del loro ruolo, differente a seconda del contesto in cui operano. In un comunicato congiunto, i rappresentanti sindacali ricordano l’impegno da parte del ministro di procedere al più presto a un nuovo incontro.

E un passo indietro rispetto ai tagli è quello che si augura Antonio Satta, segretario nazionale dell’Upc: «L’attentato di Lanusei preoccupa per le modalità con cui è avvenuto. Sul fronte della sicurezza non possiamo abbassare la guardia, e tanto meno si possono ridurre i fondi per questo settore». Satta ricorda al governo «che non si può risparmiare sulla sicurezza: perché tagliare caserme e commissariati vuol dire rendere più vulnerabile il territorio».

Sull’argomento interviene anche il consigliere regionale Marcello Orrù, eletto da indipendente con il Psd’Az: l’esponente dell’opposizione manifesta solidarietà ai lavoratori della polizia, dei carabinieri e dei vigili del fuoco per i tagli «annunciati dal governo che colpiscono duramente la sardegna».

Poi aggiunge: «È gravissimo che proprio nell’attuale contesto storico, con i drammatici fatti di Lanusei e l’assalto al portavalori nel Cagliaritano, il governo cali la scure sulla sicurezza dei cittadini». Il consigliere regionale, che scriverà una lettera al ministro Alfano «per chiedere una revisione immediata del piano dei tagli», invita ad aprire una riflessione in Consiglio sull’eventualità di costituire «una polizia regionale che coordini forze dell’ordine e polizie locali». (si. sa.)

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