La Nuova Sardegna

CAGLIARI.

La prima proposta di legge della XV legislatura del Consiglio regionale servirà a tappare il buco degli indennizzi, quelli per la lingua blu. L’anno scorso il centrodestra aveva stanziato 10 milioni, ma sono nulla di fronte ai 103mila ovini morti (dati del 2013) e ai quasi seimila focolai attivi. La soluzione contabile è stata trovata dal gruppo di Sardegna vera (Idv-Verdi, La Base, Psi e Upc) con 30 milioni recuperati da uno dei fondi speciali di riserva, 4 strappati alle mai chiare campagne pubblicitarie per il turismo e l’ultimo milione l’ha tirato via dal bilancio come sempre mostruoso dell’Agenzia Sardegna promozione. «Siamo in piena emergenza – ha detto il capogruppo di Sv, Efisio Arbau – ed è a rischio l’intero sistema agroindustriale che trasforma il latte ovino». L’epidemia ha messo in ginocchio troppe e aziende e in una stagione la produzione del latte è calata già del 30 per cento, come denunciato dalla Coldiretti. «Prima di tutto – ha aggiunto Michele Azara dell’Idv-Verdi – servirebbe la vaccinazione tempestiva con un coordinamento efficiente fra Istituto zooprofilattico, Asl, assessorati alla sanità e all’agricoltura». Invece è arrivata la denuncia della Coldiretti: «I focolai aumenteranno con l’arrivo della primavera, ma la campagna di vaccinazione non è ancora conclusa. Mancano le dosi del siero di tipo uno, sappiamo che sono state ordinate, per mettere al sicuro il patrimonio ovino dell’isola, che è intorno ai tre milioni di capi. È in ritardo anche la vaccinazione dei bovini con il richiamo fra venti giorni». È la conferma che manca una regia sanitaria, ha sottolineato Mondo Perra (Psi). Con Gaetano Ledda dell’Upc che è stato molto duro: «Dobbiamo sempre rincorrere gli allarmi, la Regione non riesce a programmare figuriamoci a prevenire». Purtroppo è così: le epidemie in agricoltura sono storiche, dalla lingua blu alla peste suina, che almeno ci siano i soldi per risarcire i danni. (ua)