La Nuova Sardegna

Bper, le mani sulla Sardaleasing

di Alfredo Franchini
Bper, le mani sulla Sardaleasing

Il Banco di Sardegna resta il primo azionista, ma in base allo Statuto decideranno gli emiliani

25 marzo 2014
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SASSARI. Tra una settimana Sardaleasing che era controllata dal Banco di Sardegna diventerà di proprietà della Bper, la Popolare dell’Emilia Romagna. L’operazione, annunciata nei giorni scorsi dalla Nuova, preoccupa i sindacati dei bancari non solo «perché è un altro centro decisionale che si sposta fuori dall’isola» ma per via di «un’anomalia» che consentirà alla Bper di decidere inproprio nonostante le quote siano leggermente inferiori a quelle che avrà il Banco di Sardegna.

Cosa è successo. Il progetto di fusione per incorporazione di Abf (interamente controllata da Bper) in Sardaleasing prevede un concambio di azioni tra le due società nonostante ci sia una differenza di capitale sociale. Il concambio è stato fissato a 546 azioni di Sardaleasing per ogni 100 azioni di Abf leasing. Dopo la fusione l’Abf si ritrova un capitale sociale rivalutato 5,43 volte in più; Sardealesing che - al 31 dicembre del 2013 - aveva un capitale di 51.650.000 euro aumenta sino a 93.951.350 euro.

Le quote. Il Banco di Sardegna mantiene nella nuova società la stessa quota, poco più di 47 milioni di euro ma scende in percentuale dal 91,16 al 50,12. Bper che aveva il 5% sale al 49,86 con un capitale di 44.883.850 euro. Ai due soci principali si aggiunge una piccola quota della Sfirs mentre vanno a zero le Camere di commercio di Cagliari e Nuoro. Nel leggere la tabella si potrebbe dedurre che le decisioni spetteranno ancora al Banco di Sardegna in virtù di quello 0,26% di quote in più ma non è così perché è stato modificato il primo articolo dello Statuto di Sardaleasing.

Capogruppo. «La società», si legge nel nuovo Statuto, «fa parte del gruppo Bper. In tale qualità essa è tenuta all’osservanza delle disposizioni che la capogruppo, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del gruppo». È stato, invece, cambiata la precedente versione con cui «la società è tenuta a fornire dati e notizie concernenti la propria attività al Banco di Sardegna, al fine di consentire a quest’ultimo lo svolgimento nel rispetto delle direttive impartite dalla capogruppo».

Sardisti. «Si consuma un altro scippo in danno del sistema creditizio, delle imprese, dell’economia e della Sardegna intera», afferma Giacomo Sanna, presidente del Psd’Az. «Da parte della Bper è in atto un’azione costante di impoverimento del vecchio Banco di Sardegna a vantaggio dell’economia della penisola. Bper», conclude Sanna, «resta il principale debitore della Fondazione Banco di Sardegna: il 51% delle azioni per i lcontrollo del Banco sono state pagate con obbligazioni non totalmente onorate dal 2001 a oggi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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