La Nuova Sardegna

Tradizione e design Torna la lana

Tradizione e design Torna la lana

Progettare con un materiale antico per i mercati e il gusto di oggi

21 marzo 2014
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SASSARI. Fino al 3 di aprile con l’esposizione itinerante “MED-Laine” la lana della tradizione si riveste di forme completamente nuove, dal tessile all’abbigliamento, dall’arredamento alla bioedilizia. Partita da Sassari nel negozio di abbigliamento tradizionale sardo “Bagella” la prima tappa dell’esposizione itinerante. Fino al 3 aprile il punto vendita ospita le opere frutto della creatività di artisti, artigiani e designer, interamente prodotte in pura lana di pecora.

«Sarebbe sufficiente prendere esempio da realtà come quella del Sud Tirolo, della Toscana, dell'Irlanda dove la rivalutazione delle lane autoctone e dell'artigianato va di pari passo con la proposta di un'immagine turistica del territorio che nel nostro caso finalmente potrebbe uscire dal solito clichè di cartolina» ha dichiarato Rinaldo Bagella, commerciante coinvolto da anni nella promozione del prodotto locale. La mostra ospita capi di abbigliamento, giochi ed elementi d’arredo realizzati nell’ambito del progetto MED-Laine. Il progetto mira a valorizzare specie vegetali e lane autoctone per la produzione di prodotti tessili artigianali e ad uso della bioedilizia e a promuovere i territori attraverso il turismo culturale ed educativo-didattico. Alla ricerca dei colori e dei tessuti del Mediterraneo finanziato dal Programma Operativo Italia-Francia Marittimo 2007-2013, un’ iniziativa partita nel 2009 .

I prototipi esposti, dichiara Pierpaolo Duce, responsabile dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr di Sassari, capofila del progetto MED-Laine, «mostrano come sia possibile coniugare l’antica tradizione culturale di cui la lana è portatrice, con elementi estetici e innovativi moderni che possano incontrare i gusti del consumatore. La collezione comprende le opere nate dal concorso di idee “Pura lana sarda”, nel quale artigiani e designer hanno accolto la sfida di ideare capi e oggetti portatori della memoria del passato ma reinventati secondo i canoni estetici e funzionali della modernità». Sono presenti inoltre creazioni sviluppate da artigiani e tessitrici in Sardegna, Corsica e Toscana, le tre regioni coinvolte nel progetto.

«La lana – prosegue Pierpaolo Duce –, è una risorsa naturale, rinnovabile ed ecosostenibile, con proprietà tecnologiche uniche, che per la legislazione penalizzante e la mancanza di una filiera strutturata viene considerata uno scarto, un sottoprodotto. Solo in Sardegna, difatti, vengono prodotte annualmente oltre quattromila tonnellate di lana, che per via del basso prezzo sul mercato e della mancanza di una filiera adeguatamente strutturata non trovano uno sbocco commerciale, ma vengono smaltite come rifiuto speciale».

Dopo l’esposizione di Sassari, la mostra farà tappa a Grosseto e in Corsica.

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