La Nuova Sardegna

Regione, l'assessore Paci annuncia una nuova manovra di bilancio

di Alfredo Franchini
Regione, l'assessore Paci annuncia una nuova manovra di bilancio

L’assessore alla Programmazione ha già cominciato l’esame dei dossier: «Spending review per recuperare risorse e nuovo rapporto con il governo»

15 marzo 2014
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CAGLIARI. Allontanare la disperazione sociale. E’ l’obiettivo recondito dell’assessorato «chiave» della Programmazione, da ieri pomeriggio in carico a Raffaele Paci, 58 anni, professore ordinario di Economia applicata nella Facoltà di Scienze politiche a Cagliari.

Una visione diversa del bilancio regionale per creare quei benefici permanenti indispensabili per il sistema economico sardo. Ieri Raffaele Paci si è insediato nell’assessorato dopo aver incontrato l’assessore uscente, Alessandra Zedda, e ha avuto il primo incontro con i dirigenti, i quali hanno trasferito sul suo tavolo i tanti dossier aperti.

Come si procederà? Raffaele Paci spiega: «Faremo subito l’elenco delle priorità, partendo dall’analisi della finanziaria e dei residui dei Fondi comunitari». Si tratta, in sostanza, di trovare le risorse per attuare gli investimenti sui quali sono stati presi impegni durante la campagna elettorale: i 120 milioni l’anno per l’edilizia scolastica, i fondi per le bonifiche e per mettere fine al dissesto idrogeologico. Interventi «bivalenti» perché permettono di creare occasioni di lavoro a breve termine ma anche di realizzare opere che vivranno nel lungo termine.

«C’è da elaborare una manovra di bilancio», afferma l’economista cagliaritano che, assieme a Francesco Pigliaru, ha fondato il Crenos, il centro di ricerche economiche delle due Università di Cagliari e Sassari, «perché la finanziaria del 2014 è stata approntata in modo tecnico dal precedente governo. Vogliamo revisionare il bilancio e adattarlo alle nostre esigenze, individuando le priorità che siano conformi al nostro programma».

Altro punto imprenscindibile dell’agenda di Raffaele Paci è «definire le priorità sul patto di stabilità. Chiederemo al governo un allargamento di quel Patto visto che alla Sardegna sono state riconosciute maggiori entrate».

Infine, nel giro di qualche mese, la scommessa più importante: la spending review: «Rileggeremo qualunque posta di bilancio», spiega Paci, «perché non accettiamo l’idea che il bilancio sia bloccato attorno alle spese obbligatorie».

Oggi, infatti, la massa manovrabile è ridotta all’osso e questo riduce la possibilità di investire. Tutto da decidere, invece, sulla «nuova» programmazione: «Ci sono diversi tavoli aperti a livello centrale», spiega Paci, «sono stati spesso trascurati, specie negli ultimi mesi, e noi vogliamo riaprire le interlocuzioni».

Proprio come per la vertenza sulle entrate che, negli ultimi cinque anni, ha raggiunto il punto più basso nel rapporto tra Stato e Regione. Su questo potrebbe essere paradossale che la giunta più «tecnica», con sei docenti universitari, debba perseguire gli obiettivi politici di ricucire i rapporti - davvero lacerati - con lo Stato.

E’ la sfida principale quella di ricostruire un’idea di Sardegna. In economia significa - tenendo conto che l’isola da sola non si regge, che non può sostenere il livello della spesa pubblica da sola - riformare completamente il bilancio della Regione, così come anticipa Paci. Del resto, la lettura delle ultime leggi finanziarie equivale a leggere i fallimenti di molti comparti dell’economia; e significa prendere atto dell’esistenza di un sistema di Partecipazioni Regionali, l’ultimo sopravvissuto in Italia, con uno spirito così assimilabile al peggio di quello che furono le Partecipazioni statali. Ci sono ancora società in liquidazione che, nella realtà, non sono mai state liquidate da anni, enti strumentali duplicati e società in house i cui organici - misteriosamente - continuano a crescere a dispetto dei deficit finanziari e di gestioni a dir poco discutibili.

Il nuovo assessore alla Programmazione pensa, quindi, a a una fase che sia costituente. Eliminate le macerie si deve pensare a creare un sistema con benefici permanenti e uno sviluppo di lungo periodo.

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