La Nuova Sardegna

Cappellacci: «Pigliaru con il no al mio Pps paga una cambiale»

di Pier Giorgio Pinna
Cappellacci: «Pigliaru con il no al mio Pps paga una cambiale»

Ma l’ex presidente evita per ora giudizi sulla nuova giunta «Confido nella conferma delle decine di piani già finanziati»

15 marzo 2014
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SASSARI. Affilato come un rasoio. «Le dichiarazioni dei primi momenti di Francesco Pigliaru sembrano il sintomo di un pregiudizio ideologico: se la priorità della sua giunta è quella abbattere il nuovo Piano paesaggistico, credo stia pensando a compiacere qualche capobastone di partito nostalgico, e che stia onorando una cambiale sottoscritta all'atto dalla candidatura al posto della Barracciu, piuttosto che dare risposte concrete ai sardi». Non ricorre alla diplomazia, il governatore uscente. E si lascia alle spalle come l'alt al suo Pps fosse uno dei punti-chiave nei programmi dell'economista chiamato alla guida della Regione. Così come che la problematica sulla tutele ambientali non poteva essere affrontata in maniera diversa da chi ha fatto parte come assessore dell'esecutivo Soru quando nel 2006 è stata varata la Salvacoste.

Ma al di là di quest'aspetto, Ugo Cappellacci usa toni un po' più concilianti. «Commentare la formazione della giunta in questa fase sarebbe quello sì un pregiudizio, non un giudizio _ spiega _ E noi del centrodestra non vogliamo cadere nell'errore della sinistra. Che è stata per 5 anni all'opposizione dei sardi, e non solo del mio esecutivo, riducendosi a difendere governi nemici dell'isola e altri predatori pur di attaccare la controparte politica regionale». Dal suo punto di vista Cappellacci sostiene che i consiglieri della minoranza «si accingono naturalmente a svolgere un ruolo di opposizione». Ma, precisa, «per via di un risultato che ci ha visto perdere per soli 20 mila voti sappiamo che fuori dal palazzo non siamo una sparuta minoranza». Perciò «ogni volta nella quale prenderemo la parola in aula sarà in nome dei nostri elettori, in particolare dei più deboli tra loro».

Niente opposizioni preconcette assicura comunque l'ex presidente. «Sulle grandi battaglie continueremo a essere noi avanguardia, non ci limiteremo a semplici sollecitazioni _ spiega _ E la prima sarà quella del Patto di stabilità. Pigliaru parla di una sentenza della Corte costituzionale che ci dà ragione. Bene, quella sentenza è frutto di un ricorso della giunta di centrodestra e di una nostra azione determinata e costante. Auspichiamo pertanto che lui e il suo esecutivo facciano tesoro di quanto di buono è stato fatto e non perdano tempo in una delegittimazione del passato rispetto ai problemi reali dell'isola».

«Sotto questo profilo, per esempio, non vorrei si rivedessero 24 accordi di programma per un totale di 190 milioni già investiti e rivolti ad incrementare la competitività produttiva artigianale e turistica _ argomenta in definitiva l'ex governatore _ Allo stesso modo spero che non siano rimessi in discussione i 134 milioni destinati a 23 programmi integrati d'area». «Se un domani dovessi osservare il nuovo presidente tagliare il nastro di opere volute, progettate e finanziate da noi, per me sarebbe un motivo di orgoglio e non certo di rammarico _ è la sua conclusione _ Sarebbe invece spiacevole se tutto questo lavoro dovesse essere bloccato per puro capriccio politico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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